* Lo STUDIO 22 era l'anticamera di chissà quali altre indagini, significava non aver passato l'idoneità. Tra medici Robot I.O e risposte sconvolgenti, scatenerà altri interrogativi e preoccupazioni. *
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Se continui a pensare al vuoto, il vuoto aumenterà.
Mi ero svegliata troppo presto e non mi sentivo riposata quindi andai in cucina per farmi un caffè.
"Non puoi farti il caffè. Hai il Controllo medico alle 9.30."
Kara mi scosse dal torpore, me lo ero dimenticato.
"Ok."
Andai alla toilette. Chiusa nel piccolo spazio, al sicuro, libera. Con la testa tra le mani ripensai alla serata passata e a quello che mi stava accadendo. Avrei dovuto trovare un modo per poter mettere in contatto Alexander e Marco. Non solo, mi chiedevo come riuscire ad ottenere informazioni da Paolo. Ci avrei pensato aspettando la visita medica.
Aprii la porta, mi lavai e mi vestii con calma.
"Kara, mi chiami un aerotaxi?"
"Arriva tra due minuti"
Presi la borsa e uscii di casa.
"Buona giornata Donna." sentii mentre chiudevo la porta.
Vai al diavolo Kara.
Stavo per prendere l'ascensore ma decisi di scendere per le scale. Perché no?
Pessima scelta, minuscole telecamere mi riprendevano da ogni angolo, ad ogni rampa. Quando arrivai al portone mi venne spontaneo fare un respiro liberatorio. L'aerotaxi arrivò subito e mi accomodai. Dal riconoscimento facciale sapeva già dove portarmi e, quello che fino a poco tempo prima mi era parsa una grande comodità, mi sembrò alienante.
Avrei voluto dirgli di passare da un'altra strada perché volevo vedere quanto rimasto del Colosseo, o che avevo cambiato idea perché volevo andare al mare.
Non si poteva.
Cosa stavamo facendo? Perché avevo così paura di sconvolgere quanto pianificato per me da altri? Non avevo un I.O ma non ero comunque libera, ne avevo solo l'illusione.
Provai a guardarmi "dall'esterno", immaginando di vedere un'altra persona nella sua quotidianità. Feci un elenco mentale delle mie abitudini diventate costanti nel tempo, dalla sveglia alla spesa, ai colloqui di lavoro, fino alle visite ai miei, ogni quindici giorni.
Arrivata all'Ospedale pagai col bracciale e scesi. Camminai fino all'accettazione insieme ad altre persone, rigorosamente in fila. Eravamo circondati da Robot, alter ego I.O di impiegati, infermieri, dottori. Nessuno parlava.
Prendevamo il kit analisi col numero e proseguivamo seguendo le indicazioni sui display.
Dopo aver indossato i camici e le ciabattine si passava da una stanza all'altra come polli in batteria. Uno dietro l'altro, da una sedia all'altra, prima l'analisi del sangue, poi quella delle urine, l'esame della retina e una radiografia totale del corpo.
Mammografia e visita ginecologica erano invasive quanto impersonali. Immagino lo stesso per il controllo della prostata.
Seduti nella sala ristoro, che altro non era che uno squallido bar, aspettavamo di avere i risultati.
"Il numero 15 è pregato di recarsi allo Studio 22."
Lo Studio 22 era l'anticamera di chissà quali altre indagini, significava non aver passato l'idoneità.

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I.O - I OBSERVE YOU
Science FictionAnno 2038. La vera gabbia non ha sbarre ma algoritmi.Sa quando sei felice e quando sei fragile, ti precede.Pensi di usare la tecnologia e credi di scegliere.Gli I.O sono pronti.L'orrore è molto, molto vicino.