𝐀𝐒𝐒𝐈𝐒𝐓𝐀𝐍𝐓 || Drew St...

By gggddsss

25K 709 113

Bella & Drew. Arabella è una giovane assistente di produzione che ha appena iniziato a lavorare con Drew Star... More

"Would you like Ara or Bella?" -1
"We make a good combination" -2
"Home sweet home" -3
"Enjoy your meal Bella" -4
"Do i look good?" -5
"It's never too late for stay" -6
"Maybe the answer is right in the questions" -7
"I'll take care of it" -8
"I gotta go"-9
"You are perfect Ara"-10
"Come here" -11
"We need to talk" -12
"But we can find it togheter" -13
"It's something that belongs to us" -14
"It won't be a ruin" -15
"Orange, suits well on you" -16
"let us go" -17
"And I know you're enjoying it, Arabella" -18
"Strange?" -19
"You are beautiful, fuck" -20
"Promise me" -21
"It was all a nightmare" -22
"To you, Arabella" -23
"I want you" -24
"Tell me what you want, Arabella" -25
"Fuck" -26
"What is between us is real" -27
"I'm too jealous" -28
"Only togheter" -29
"Katie" -30
"It's not what you think" -31
"whatever it takes" -32
"I'll fight" -33
"Let's start from here"-34
"Charlie" -35
"It drives you crazy" 36
"Weekend" -37
"You will be perfect"-38
"Instagram" -39
"Night before the premiere" -40
"the beginning of the journey" -41
"The premiere" -42
"Thompson Suite" -43
"Gold Chain" -44
"City lights" -45
"Goodnight" -46
"Interwiew" -47
"You betrayed me" -48
"Apologies" -49
"Photoshooting" -50
"Aaron" -51
"Protective" -52
"Dinner" -53
"Meeting again" -55
"He has a secret" -56
"Katie, again" -57
"The escape" -58
"Destroyed" -59
"What can i say?" -60
"fraud and reporting" -61

"Going home" -54

196 11 4
By gggddsss

Il buio mi avvolgeva, ma non era una tranquillità silenziosa. Ero legata, le mani bloccate dietro la schiena, il respiro corto e irregolare. Sentivo la voce di Aaron, profonda e carica di veleno, mentre si avvicinava.

"Pensavi di scappare, eh?" mi sussurrava all'orecchio, il suo tono pieno di una calma glaciale che faceva più paura di un grido. "Pensavi che Drew potesse proteggerti? Che tu potessi essere felice? Illusa."

"Lasciami andare!" gridai, ma la mia voce sembrava perdersi nel vuoto. Aaron rise, un suono che mi fece gelare il sangue.

"Non lo vedrai mai più," disse con un ghigno malefico. "Drew non ti troverà mai. Ora sei solo mia."

"Melania ti ucciderò" sentii quella frase rimbombare nella mente, solo lui mi chiamava con il secondo nome, il mio nome vero, quello spagnolo.

Odio il mio nome nativo e lui lo sapeva.
Ma il peggio era la minaccia, se l'ha detto... lo farà.

Sentii un dolore improvviso, una pressione al petto come se qualcuno mi stesse schiacciando. Volevo correre, scappare, ma non riuscivo a muovermi. Le lacrime mi rigavano il viso mentre il buio si faceva sempre più opprimente, finché non rimase solo il suono della sua risata.

Mi svegliai di soprassalto, il respiro affannato e il cuore che batteva così forte da farmi male. Le lacrime mi scorrevano lungo le guance, e per un attimo non capii dove fossi. Poi una voce familiare mi riportò alla realtà.

"Arabella, sei qui. Sei al sicuro."

Era Drew. La sua mano era sulla mia spalla, il suo tono calmo e protettivo, ma con un'ombra di preoccupazione. Lo guardai, gli occhi pieni di panico, e lui si avvicinò di più, sedendosi.

"Era solo un incubo," disse piano, i suoi occhi che cercavano i miei. "Sono qui. Respira, Bella. Con me."

Provai a seguire il suo consiglio, ma il mio petto sembrava bloccato. Le lacrime continuavano a scendere, e le mani mi tremavano. Drew si spostò facendomi spazio tra le sue gambe, sollevandomi di peso e mettendomi seduta in mezzo ad esse, la mia schiena appoggiata al suo petto, prendendomi le mani nelle sue e stringendole con delicatezza.

"Senti le mie parole," disse, la voce più ferma. "Respira con me, okay? Inspira... espira."

Seguii il suo ritmo, anche se ci volle un po' prima che il panico si attenuasse. Alla fine, il respiro tornò normale, anche se mi sentivo ancora fragile, come se potessi crollare da un momento all'altro.

"Scusa," mormorai, la voce spezzata.

"Non devi scusarti," disse lui, scuotendo la testa. "Non devi mai scusarti per sentirti così. Sei umana."

Mi alzai lentamente dal letto, ancora scossa, e gli feci cenno che avevo bisogno di un momento. Drew mi lasciò andare, anche se il suo sguardo non mi lasciava mai.

In cucina, riempii un bicchiere d'acqua e lo bevvi a piccoli sorsi, cercando di calmarmi del tutto. Quando mi avvicinai al grande specchio nel bagno, mi fermai a guardarmi. I miei occhi erano gonfi, i capelli in disordine, ma ciò che vidi davvero fu qualcosa di più profondo: tutto ciò che avevo passato.

I ricordi iniziarono a scorrere come un fiume in piena.

Mio padre. Ricordai il suo volto contorto dalla rabbia, i suoi pugni che si abbattevano contro mia madre, e poi contro di me quando ero abbastanza grande da provare a difenderla.

Mia madre. Dopo essere fuggita con me, si era persa in un vortice di alcol e droghe, e presto la violenza si era rivolta contro di me. Non c'erano carezze, solo schiaffi e porte sbattute. Ricordai i giorni in cui non mangiavo perché lei si dimenticava di me, le notti passate a piangere in silenzio.

Aaron. L'uomo che aveva trasformato un lavoro da sogno in un incubo. Le sue parole, i suoi sguardi, la sua ossessione malata. Anche quando tutto sembrava finito, la sua ombra continuava a incombere su di me.

Le lacrime iniziarono a scendere di nuovo, silenziose ma incessanti. Sentivo il peso di tutto ciò che avevo sopportato, di tutto ciò che avevo superato, e per un momento sembrò troppo.

Decisi di fare una doccia, sperando che l'acqua calda potesse lavare via almeno un po' di quel dolore. Ma mentre l'acqua scorreva sul mio corpo, le lacrime continuarono a fluire. Non singhiozzavo, non facevo rumore: era un pianto silenzioso, quasi rassegnato.

Quando uscii, avvolta nell'accappatoio, cercai di ricompormi. Mi asciugai, mi rimisi il pigiama e decisi di tornare a letto. Ma quando aprii la porta del bagno, trovai Drew davanti a me.

Mi guardava con un misto di preoccupazione e dolcezza, e prima che potessi dire qualcosa, mi avvolse in un abbraccio.

"Bella," mormorò contro i miei capelli, stringendomi forte. "Ti prego, non chiuderti più in bagno. Ti sentivo piangere, e non sapevo cosa fare. Mi stavi facendo preoccupare da morire."

La sua voce era rotta, e sentii il calore del suo affetto avvolgermi completamente.

"Scusa," sussurrai, anche se sapevo che non voleva che mi scusassi. "È solo che... ho così tanto dentro di me. Non volevo spaventarti."

Mi staccai leggermente da lui, guardandolo negli occhi. "Ti prometto che un giorno ti racconterò tutto. Ma non ora. Non stanotte."

Lui annuì, accarezzandomi la guancia con il pollice. "Va bene. Quando sarai pronta. Ma ti prometto una cosa, Bella: qualsiasi cosa tu mi racconti, io sarò qui. Sempre."

Quelle parole mi sciolsero. Non avevo mai avuto qualcuno così, qualcuno che non mi facesse sentire un peso o un problema da risolvere.

Ci sdraiammo a letto, lui con un braccio avvolto intorno a me, il suo corpo caldo che mi faceva sentire al sicuro. Mi coccolava in silenzio, e per un po' restammo lì, ascoltando i nostri respiri.

Alla fine, fui io a rompere quel silenzio, alzando lo sguardo verso di lui. Lo baciai, un gesto lento ma deciso, che conteneva tutto quello che non riuscivo a dire con le parole. Drew ricambiò il bacio con dolcezza, ma presto divenne più intenso.

Le sue mani scivolarono lungo il mio corpo, e io mi avvicinai ancora di più, lasciandomi trasportare da quel momento. Per la prima volta, abbassai tutte le mie difese. Non c'erano paure, non c'erano ricordi dolorosi: c'eravamo solo noi.

E quella notte, trovai un po' di pace nelle sue braccia.

La luce del mattino filtrava attraverso le tende, ma non riusciva a spezzare l'atmosfera pesante che sentivo ancora addosso. Mi svegliai con un respiro profondo, come se il sonno non fosse mai stato sufficiente. Drew stava già sveglio, sdraiato accanto a me, gli occhi ancora chiusi.

"Svegliati, dormiglione," dissi con un sorriso mentre gli accarezzavo il viso, facendogli scivolare una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Si stirò e mi guardò, sorridendo. "Mi sembra di essere un po' troppo rilassato per affrontare la giornata," rispose con un tono sonnolento, ma felice.

Mi alzai dal letto, tirando un sospiro. Era stato uno di quei sogni, di quei momenti che sembravano troppo belli per essere veri. Eppure, mi ritrovavo in quel letto, con lui, al sicuro.

Mi diressi verso il bagno per prepararmi. Volevo una giornata semplice, senza troppe complicazioni. Decisi di mettermi una tuta grigia, comoda ma abbastanza carina da far capire che non mi stavo abbandonando completamente alla stanchezza. Feci un chignon veloce e, mentre mi guardavo allo specchio, pensai che per quanto fossi ancora scossa, avevo bisogno di concentrarmi su qualcosa di più positivo.

Quando uscii, Drew era già pronto, indossando una camicia bianca che lo faceva sembrare casual, ma incredibilmente affascinante.

"Pronta per il nostro volo privato?" disse, sorridendomi.

"Sempre," risposi, lasciando il tono della mia voce più giocoso di quanto avessi voluto, ma non mi importava. Mi sentivo leggera, anche se il corpo ancora ricordava la stanchezza dei giorni precedenti.

L'aereo privato ci aspettava, e la troupe era già a bordo, pronta a tornare a Los Angeles. Drew e io ci accomodammo in uno dei divani del jet, la testa contro lo schienale, entrambi un po' silenziosi, ma in una sorta di pace condivisa.

Quando atterrammo, il sole di Los Angeles sembrava più luminoso che mai, come se la città ci stesse dando il benvenuto. L'autista ci portò direttamente a casa sua, dove scaricammo le valigie con un po' di fatica. Eravamo esausti, ma non riuscivamo a smettere di sorridere.

Arrivati nella sua casa, ci lasciammo cadere sul divano, entrambi stanchi ma soddisfatti. Drew allungò le braccia dietro la testa e sbuffò.

"Mi dispiace che dovremo dormire in letti separati," disse con un sorriso ironico. "È triste sapere che non ti avrai accanto stanotte."

Lo guardai per un secondo, una risata mi sfuggì dalle labbra. "Oh, davvero?" risposi provocante. "Che peccato. Non so come farò."

Drew si girò verso di me con uno sguardo affamato, e in un attimo mi aveva raggiunto, baciandomi con una passione che mi fece tremare. La sua bocca si muoveva sulla mia con un'intensità che mi fece dimenticare ogni preoccupazione.

Sentivo la sua presenza accanto a me, forte e sicura, e per un momento tutto il resto sembrava scomparire. Le sue mani scivolarono sul mio corpo, e per un attimo mi persi in quel bacio, senza pensare a nient'altro.

Improvvisamente, un suono interruppe la magia del momento: il campanello.

Entrambi ci staccammo di colpo, il respiro affannoso, e Drew mi guardò con un'espressione perplessa.

"Chi può essere a quest'ora?" mormorò, visibilmente irritato per il disturbo.

"Sembra che ci abbiano trovato," dissi con un sorriso amaro, anche se dentro di me ero curiosa.

Drew si alzò dal divano, scagliandomi uno sguardo rapido. "Non preoccuparti," disse, alzando una mano. "Ci penso io."

Si diresse verso la porta, ma la tensione che si era creata non era solo tra di noi: si era estesa in tutta la casa.

__________________________________
Spazio Autrice

Ciao ragazze, abbiamo superato metà della storia! Ho una stima di 70 capitoli alla fine della storia! Spero la storia vi stia piacendo! Preparatevi per stressarvi nei prossimi capitoli ;) Tra poco un capitolo rosso!

Buona lettura :)

Continue Reading

You'll Also Like

40.9K 2K 56
"C'è una linea sottile tra odio e desiderio. E tu la stai attraversando tutta." Georgina ha sempre avuto un piano ben preciso per la sua vita: laurea...
5.6K 139 14
Ashley Harrison, nata e cresciuta nel versante ricco dell' isola delle outer banks. Nessuno sa esattamente come descrivere Ashley, beh agli occhi di...
1K 53 14
Alice Kane, figlia del vice-cancelliere Marcus Kane, nasconde un segreto che potrebbe cambiarle la vita: il suo sangue nero, eredità di una discenden...
52.2K 1.5K 48
Dall'Italia alla Spagna, contro la sua volontà. Costretta a lasciare amici, abitudini e certezze per seguire il lavoro dei suoi genitori, lei si ritr...