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16. ? matto, ma io lo amo follemente

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《Niente che a te possa interessare.》gli dissi cercando di seminarlo.

《Penso di avere il consenso di sapere cosa deve fare il mio portafortuna oggi》mi disse Jonathan.

《E io ti ho detto di no》dissi.

In quel momento la campanella suonò, era finita la scuola... per quel giorno ovviamente.

《Ciao io vado》dissi iniziando a camminare verso l'uscita.

Ovviamente Jonathan mi seguiva come un predatore, finchè non arrivammo al parcheggio, e quando cercai di salire sul bus, due mani mi presero per i fianchi, e iniziarono a trascinarmi per tutto il parcheggio della scuola.

《Jonathan sei incorreggibile nella tua Maserati da riccone io non ci entro》gli dissi cercando di scappare dalla sua presa.

《Ma dai, quella Maserati ha anche bei ricordi di noi due, della tua verginità soprattutto》disse Jonathan ridacchiando.

《Tu sei un coglione, certe volte puoi anche chiuderla la bocca!》gli dissi io, e non mi accorsi che Jonathan mi aveva gia fatto sedere nella sua macchina.

In seguito Jonathan fece il giro e entrò nel sedile del guidatore.

《Voglio aggiungere una cosa al patto.》disse Jonathan guardandomi.

《Cosa?》gli chiesi.

《Qualsiasi ragazzo che ci provi con te non è che lo devi rifiutare, non lo devi nemmeno guardare ci siamo capiti?》mi disse Jonathan guardandomi intensamente nel mentre che teneva saldo tra le mani il volante.

《Ma non c'è nessuno che mi guarda perchè?》gli chiesi io incuriosito.

《Portafortuna, tu non sai quanta gente ti guarda con l'acquolina in bocca da quando ci siamo lasciati》Mi disse lui.

《Secondo me ti fai troppe fantasie》dissi io torturandomi le unghie.

《Troppe fantasie su di te sicuramente, ma se qualcun altro le fa su di te poi vediamo chi andrà all'ospedale.》disse Jonathan.

《Che intendi?》gli chiesi.

《Andiamo a casa.》disse Jonathan partendo con la sua Maserati.

Attraversammo le strade di Boston, in cui c'erano molti ragazzi con gli zaini in spalla che ritornavano a scuola a piedi, e oltre a quelli c'erano anche mamme con i loro bambini, e adulti con i propri animali da passeggio.

A un certo punti vidi tra la folla un viso familiare, ma non riuscii a capire chi fosse.

《Chi guardi?》mi chiese Jonathan alla guida.

《Nessuno》risposi.

Jonathan per quella volta mi lasciò stare e continuò a guidare, finchè non arrivammo davanti a casa mia.

《Grazie per il passaggio》dissi uscendo dalla macchina, ma nello stesso momento uscì anche Jonathan e lo guardai confuso.

《Perchè sei uscito?》gli chiesi.

《Resto qui con te ed Erika》disse lui avvicinandosi al mio appartamento.

《Questo al massimo lo decido io non tu》gli dissi.

《Puoi decidere tutto quello che vuoi su di me portafortuna anche su come scoparti ma sicuramente non puoi decidere nel tenermi lontano》disse Jonathan prendendo la sua carta e aprendo il mio appartamento con essa.

《Come fai ad avere una seconda chiave di casa mia?》gli chiesi guardandolo.

《L'ho fatta e basta》disse lui entrando nell'appartamento nel mentre che io entravo e chiudevo la porta.

The only certain thing is death Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora