CARLEro dinanzi a Noah, lui si stava guardando attorno e appena muoveva la testa uno stordimento lo pervaveva.
Gli cinsi un braccio attorno alla vita per non farlo cadere al suolo, ma lui sembrò respingermi.
Ma che ha oggi?
《Sei una palla gonfia!》disse lui spingendomi via nel mentre che aveva le guancie paonazze e gonfie dalla rabbia.
Una... palla gonfia...?
《Sei un coglione e sei un falso!》urlò Noah accusandomi.
Mi avvicinai e lo bloccai al muro e lui alzò lo sguardo su di me e mi guardò con i suoi bellissimi smeraldi.
《Fai tanto il carino ma poi te ne vai a letto con tutte!》continuò lui alzando la voce, accusandomi senza prove concrete.
《Letto con tutte?》gli chiesi io inclinando la testa e guardandolo confuso.
《Prima tu e quella della mensa di cui neanche so il nome! Sei uno stronzo come tutti gli altri che mi hanno trattato male, fate tutti così, fate i carini all'inizio, ma alla fine siete tutti stronzi!》mi urlò contro Noah che adesso aveva gli occhi lucidi e le lacrime stavano per colare dai suoi occhi.
Ragazza della mensa?
Tutti gli altri?
Cosa cazzo sta dicendo?
《Smettila di essere generale e sii esplicito invece di dire parole a caso!》gli urlai contro io adesso e lui sobbalzò.
《Con quante ragazze sei andato a letto nel mentre che mi lasciavi post-it sul comodino oppure mi regalavi pupazzi, quante!?》mi urlò lui nuovamente contro adesso esasperato, e una lacrima gli calò sulla guancia, che io come istinto asciugai accarezzandogli la guancia.
《Madison intendi...》dissi io realizzando.
《Quella lì con i capelli neri e con il viso asiatico》disse la mia ciliegina guardando per terra per non incrociare il mio sguardo.
《Non abbiamo fatto niente in quella stanza》dissi io ridendo sotto i baffi.
Noah si voltò e mi guardò perplesso e io mi misi a ridere.
《Non sei divertente》disse lui con le guancie paonazze dall'imbarazzo.
《Mi spieghi perchè avrei dovuto fare tale cosa con Madison quando alla fine avrei perso te? Ma non mi sarei mai azzardato》dissi io sorridendogli.
《Te l'ho detto Giulietto, tu sei l'originale, perchè dovrei mai volere una copia?》gli chiesi io nel mentre che gli baciavo la fronte.
《Non lo so》rispose lui e io gli sorrisi, e lui sembrò quasi sciogliersi vedendo il mio sorriso.
Lo guardai negli occhi, e solo dio sapeva quanto cazzo erano belli quei smeraldi, e in seguito gli chiesi:
《Se vuoi adesso iniziamo a fare l'obbligo della carta》dissi io, lui si voltò all'istante e scuotè la testa freneticamente.
《Perchè no?》gli chiesi io guardandolo con occhi da cane bastonato, e iniziai e stuzzicargli il collo.
《Smettila...》disse lui cercando di spingermi via ma io lo tenni saldo.
《Chi sono tutti gli altri?》gli chiesi io nel mentre che lo stuzzicavo e a quel punto si irrigidì totalmente, come se gli avessi chiesto una domanda improponibile.
Alzai lo sguardo e incrociai i miei occhi ai suoi.
《Ciliegina?》gli chiesi io nel mentre che avevo iniziato a baciargli la mascella e pian piano anche le guancie.

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The only certain thing is death
ChickLitNoah Shackespear, ragazzo diciassettenne, si è traferito da poco nella città di Boston, assieme alla sua famiglia adottiva, per allontanarsi e dimenticare il passato dietro alle sue spalle... Frequenterà una delle superiori più prestigiose di Boston...