NOAH
Sabato, era sabato mattina.
Ero sdraiato sul mio letto, finalmente, perchè ieri avevo dormito a casa di Carl, e sapete quanti traumi.
Ovviamente non ha ottenuto quel famossisimo bacio da me, ma ho dormito con lui.
A distanza, ovviamente col cavolo che ci dormo abbracciato.
Alla fine me ne sono scappato via, perchè come la scorsa volta mi sono risvegliato con una costellazione sul collo.
Ma non di stelle, di fottuti succhioti.
Doveva imparare a starsi fermo, e poi questo la sera non dorme?
Il bello è che al mio risveglio, ieri, avevo trovato camera sua ricoperta di scatoloni, e non sapevo cosa stesse succedendo.
Scuotei la testa per togliermi i pensieri della notte precedente e mi alzai dal mio letto.
Sabato, oggi non c'era scuola, e stasera ci sarebbe stata la festa.
La festa, in una casa abbandonata in un quartiere molto criminale poi.
Appena alzato andai verso l'armadio e presi dei vestiti che poggiai sul letto e in seguito andai a farmi una lunga doccia.
Entrai in doccia e l'acqua calda mi scorse lungo il corpo e mi immersi nuovamente nei miei pensieri.
《Per entrare nella scuola in cui vai sicuramente sarai ricco, tutti lo sono, quindi non avrai problemi ne a comprarti un letto king size, oppure a cambiare stanza》erano le esatte parola che l'altro giorno Carl mi aveva detto nel gazebo.
A cui io ovviamente non sono riuscito a rispondere.
Cosa dovrei dirgli?
No io non sono ricco, anzi ho anche dei problemi economici delle volte, vado nella vosta pregiatissima scuola solamente perchè l'anno me lo paga la mia vecchia scuola in Alabama perchè sono stato bullizzato pesantemente per anni per essere gay.
Col cazzo che gli rispondevo così.
Boston per me era un nuovo inizio, grazie a un messaggio di un perfetto sconosciuto, che ancora non so chi sia.
Dopo una decina di minuti finalmente uscii dalla doccia e mi misi l'accappatoio.
Mi asciugai per bene e in seguito mi vestì.
Mi misi dei jeans larghi e una semplice maglietta a maniche lunghe bianca a coprirmi il petto.
Notai che avevo ancora i capelli bagnati per questo andai in bagno e estrassi da un cassetto il phon.
Lo attaccai alla presa e lo accessi, e non in meno di cinque minuti i miei capelli erano perfettamente asciutti.
Felice del risultato misi a posto il phon nel rispettivo cassetto e uscii dalla mia camera per andare in cucina al piano inferiore.
《Buongiorno》dissi io appena entrato in cucina salutando mia sorella e mio padre che erano già seduti a tavola e loro ricambiarono.
《Tesoro, stasera sei occupato?》mi chiese mio padre.
《Si, ho la festa》risposi io.
《Chissà chi ti accompagnerà...》bisbigliò mia sorella ai fornelli e a me venne voglia di lanciarle una forchetta.
《Ah, vero, la festa, allora divertiti stasera, io vado a lavore campione, a dopo principessa!》disse mio padre a me e Natalie uscendo di casa.
《Quindi? Scommetto che ti accompagna l'affascinante e promettente star del football》disse Natalie mangiando i suoi pankcakes.

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The only certain thing is death
ChickLitNoah Shackespear, ragazzo diciassettenne, si è traferito da poco nella città di Boston, assieme alla sua famiglia adottiva, per allontanarsi e dimenticare il passato dietro alle sue spalle... Frequenterà una delle superiori più prestigiose di Boston...