Los Angeles 2023.
Quando sei stata cresciuta da un allenatore di basket è difficile trovare qualsiasi altro sport interessante.
Tutto inizia a girare intorno a quella palla a spicchi, che ti ha dato tutto, ma che irreparabilmente, ad un certo punto...
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Megan's pov
Brook mi stava raccontando di quando Noah tutte le volte che venivano le portava dei calzini nuovi, sempre a tema principesse.
Oppure di come Xavier le nascondesse sotto il cuscino le caramelle, senza farsi vedere da Beatrice, perché se no si sarebbe arrabbiata molto.
E di Mark, che le portava le magliette dei suoi cartoni preferiti, come quella che indossava in quel momento. La guardai: era di Hulk.
Trattenni una risata, per poi metterla a terra e cercare la palla.
Era finita sotto il canestro. Corsi a prenderla, per poi farla rotolare a terra verso Brook, che provò ad afferrarla, ma dato che faceva fatica anche solo a circondarla con le mani, ci si sedette sopra: "Lo sai che Jere e gli altri fanno un torneo tutti gli anni?" Io scossi la testa, sedendomi di fianco a lei.
Eravamo alla stessa altezza così.
Lei annuí, gonfiando le guanciotte che aveva: "Giocano in squadre diverse e tutte le volte finiscono o in finale o in semifinale." Io ascoltavo attenta, era assurda la parlantina di quella bambina, nonostante i suoi dieci anni.
Mi passò il pallone, sedendosi anche lei per terra e quindi io iniziai a farlo girare sul dito, vedendo il suo sorriso raggiungere per poco le orecchie. "Ma che bello! Che bello! Sei bravissima!" Sembrava che avesse visto chissà che cosa.
Iniziò a saltellare, facendo sì che i capelli lunghissimi le andassero davanti al viso, rischiando poi di annodarsi tutti. "Ti prego mi insegni! Ti prego!" Io scoppiai a ridere, annuendo: "Si ,però prima vieni qui."
Le dissi, facendole segno di sedersi davanti a me, in mezzo alle mie gambe.
Brook non dissentí e con un sorriso a trentadue denti, okay, forse qualcuno in meno, si sedette davanti a me, rivolgendomi la schiena.
"Hai davvero tanti capelli." Le feci notare, iniziando a districarglieli con le dita, delicatamente. Lei annuí, felicissima: "Sii, mi piacciono lunghi, anche i tuoi sono lunghissimi."
Io risi amorevolmente. "Dimmi se ti faccio male." Brook annuí, sedendosi meglio, in silenzio religioso, come se parlando avesse potuto interrompere quel momento.
Mi concentrai sui suoi capelli ed inizia a dividerglieli in tre parti.
Piano piano iniziai a intrecciarglieli, rendendomi davvero conto quanti capelli avesse davvero. Nonostante fossero lisci, erano davvero spessi.
Dopo dieci minuti buoni, mi sfilai con la bocca l'elastico rosa che avevo al polso, quello per le emergenze, ed in quel momento andava più che bene.
Le chiusi la treccia, e battei le mani: "Ecco qua. Ora si che sembri davvero una principessa." Esultai, mentre Brook si accarezzava la lunga treccia, completamente persa in quella sensazione.