Los Angeles 2023.
Quando sei stata cresciuta da un allenatore di basket è difficile trovare qualsiasi altro sport interessante.
Tutto inizia a girare intorno a quella palla a spicchi, che ti ha dato tutto, ma che irreparabilmente, ad un certo punto...
🩷Ci tengo particolarmente a questo capitolo, spero vi piaccia quanto è piaciuto a me.
🙇🏻♀️Non fermatevi alle apparenze...
🩷E ricordate, la pioggia ha un significato importante, è per gli nuovi inizi, porta via tutto quello che c'è stato prima.
🫶🏻(Se vi va, potete inviarmi le vostre reactions/video reaction da quando viene citato che inizia a piovere fino a... beh lo capirete.)
Detto ciò.
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️ LA STELLINA ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Il talento fa vincere le partite, mentre il lavoro per la squadra e l'intelligenza fanno vincere i campionati. -Micheal Jordan
Megan's pov
Improvvisamente l'aria iniziò a mancarmi nei polmoni.
Le parole di mio padre mi risuonavano nella testa in ripetizione.
Caleb era tornato. E mi aveva denunciata.
La vista mi si offuscò. Le gambe mi diventarono gelatina e le ginocchia mi cedettero.
Non seppi nemmeno a cosa o a chi mi appoggiai e che fine avesse fatto il telefono che non sentivo più nelle mani. Sapevo solo che mi ritrovai seduta a terra, lo percepì dalle mie unghie che si rompevano contro il legno del pavimento, dato che cercavo di aggrapparmi a qualcosa, dovuto al mio corpo tremante mentre i polmoni mi facevano un male cane.
Li sentivo stretti. Come la gola. Non permettevano all'aria di entrare e alle mie parole di uscire.
Ero stata una stupida. Una incosciente.
Non dovevo tornare. Non sarei dovuta tornare e provare ad entrare in campo. Potevo farla finita a dicembre e invece dovevo sempre superare il limite.
Caleb era tornato e io lo sapevo, che me l'avrebbe fatta pagare per ogni secondo del video che avevo pubblicato.
Una fitta alla testa mi fece portare le mani ai suoi lati, chiudendo gli occhi.
Cazzo. Era tutto troppo forte. Troppo forte. Non ce l'avrei fatta.
Cercavo di respirare, ma non riuscivo. Non ci riuscivo.
Le mie orecchie iniziarono a fischiare, l'ambiente intorno a me era solo un miscuglio di suoni e stridi che non facevano altro che forarmi i timpani.
Strinsi gli occhi, provando a trovare qualcosa nella mia testa, ma tutto quello che ricordavo, era come se si fosse volatilizzato per dare spazio al caos più totale.