Quando la sera ci ritrovammo tutti riuniti nella grande sala dei banchetti, la prima domanda che porsi a Jordan riguardava proprio quelle alte mura di pietra massiccia.
– Non potremmo oltrepassarle? Magari qualcuno è riuscito a salvarsi durante il Disastro e lì fuori si è creata una vera e propria popolazione, una come la nostra! – chiesi, forse con ingenuità.
Intravidi Samshara alzare gli occhi al cielo con irritazione.
Jordan scosse la testa sorridendo della mia puerilità, intanto che con la lingua produceva un suono di dissenso.
– Assolutamente impossibile, cara. – la sua voce era calda e vellutata, capace di trasmettere una serenità tale che quasi si perdeva voglia di insistere con quel discorso fin troppo spinoso – La terra non ci vuole sul suo suolo, si è ribellata a noi; presto la sua ira raggiungerà anche questo minuscolo spazio di terra che i nostri avi sono riusciti a ritagliarsi. Non c'è nessuno là fuori.
In quel preciso istante, nella sala rombò il maestoso suono di un'onda anomala che andava a scontrarsi contro la parete alta centinaia e centinaia di metri.
– Sentito? – ribadì alzando un dito, come ad indicare il suono che continuava ad echeggiare.
Potremmo comunque andare a vedere se...
I miei pensieri vennero interrotti dalla grande porta di legno e ferro battuto che veniva spalancata da una guardia armata.
– Signore! – chiamò la guardia.
Jordan si alzò in piedi di scatto, facendo traballare la tavola imbandita di succulente pietanze – Kasius, cosa succede? – domandò con preoccupazione.
– Signore, il villaggio numero "2"! Gli Assaltatori, lo hanno distrutto! – rispose la guardia con gli occhi velati dall'orrore.
Jordan sbatté la sua grande mano nera contro la tavola; i calici ricolmi di vino si riversarono macchiando di rosso la tovaglia bianca come la neve.
– Kasius, raduna gli uomini. – ordinò poi con voce ferma.
L'espressione gentile e perennemente divertita sparì dal volto del capo del villaggio – Ragazzi, vogliate scusarmi. Devo occuparmi di questa faccenda. – disse rivolgendosi a noi.
– Jordan, aspetta. – lo bloccò Carter afferrandolo per la manica del suo abito di lino – Dobbiamo occuparcene noi: io e la mia squadra.
– Mi dispiace ragazzo, non posso permettervelo. – rifiutò scuotendo animosamente la sua lucida testa calva – È troppo pericoloso.
– Conosciamo i pericoli e questa è la nostra missione. Se i tuoi uomini si muoveranno verso di loro, gli Assaltatori lanceranno l'allarme. E noi non avremo più possibilità di portare a termine il compito affidatoci da Jack. – Carter scandì ogni singola parola, sperando di risultare convincente.
Jordan sospirò pensieroso – Ci penseremo noi a...
– Io sono stato lì giù. – lo interruppe alludendo alle sue origini – Noi, ci siamo stati. Nessuno dei tuoi uomini sarebbe in grado di muoversi come ci potremmo muovere noi. Jordan, ascoltami: è di vitale importanza.
Il grosso uomo dalla pelle scura come la pece, con riluttanza, acconsentì annuendo – Va bene, però dovrete portare Kasius con voi. – trattò.
Guardai la giovane guardia alle spalle di Jordan e rimasi confusa. Era terribilmente bianco, gli occhi cerchiati dalla pura e con le gambe tremanti per il terrore.
Cosa? E come potrebbe esserci d'aiuto quello lì?
Jordan decifrò la mi espressione e si lasciò sfuggire un ghigno divertito: – Fidati di me, ragazza. Sembra un coniglio ma in realtà è un leone. – sussurrò strizzando l'occhio.
Sarà... pensai.
– Grazie amico. – disse Carter stringendo la mano dell'omone nero – "La libertà è potere." – recitò prima di congedarsi.
Jordan ripetè le sue parole e gli assestò una sonora pacca sulla schiena.
In quattro e quattr'otto ci preparammo per riprendere il cammino.
Fu solo quando ci dirigemmo ai grandi cancelli del villaggio, che capii: il passaggio sotterraneo era occluso, la galleria era inaccessibile.
Avremmo viaggiato allo scoperto.

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NECTAR
AdventurePROTETTA DA COPYRIGHT PERCH? DEPOSITATA REGOLARMENTE! [IN REVISIONE] A causa dell'inquinamento globale, la terra comincia a ribellarsi alla presenza della specie umana. Dopo Tsunami, tornadi, terremoti, esplosioni nucleari, carestie, epidemie e guer...