Ray
Mi sto abituando a vivere con il cellulare in mano.
Scarico videogiochi di cui mi stufo dopo dieci minuti, scorro all'infinito tra i reel di Instagram da quando Kara mi ha convinto a creare un account, oppure guardo video su YouTube riguardo agli argomenti più stupidi e disparati.
Ogni tanto sono uscito da qui per fare una passeggiata, ma non riesco a trovare piacevole la compagnia dei miei pensieri.
E poi, appena esco di qui, rischio di essere intercettato da qualsiasi dei cadetti, i ragazzini che dobbiamo addestrare all'uso dello Spirito, e che non stanno facendo alcun tipo di progresso. Perché, come ho cercato di spiegare al Sergente Payne-in-the-ass, sono già troppo adulti.
Io e Kara ci stiamo quindi limitando a insegnare loro come si maneggia una spada. Non ho idea della quantità di lavoro a cui sarò sottoposto quando dovrò insegnare a questa gente a forgiarne una. E, soprattutto, non mi va a genio l'idea che si ricomincino a usare le Lángkard, e si reintroduca quindi l'Iniziazione. Non ora che è chiaro che i mostri sono sotto il controllo di qualcuno che vuole ucciderci.
Quando non siamo impegnati con gli addestramenti delle truppe della 12th Lake Division, sempre più spesso mi ritrovo a dover riempire il tempo senza nessuno con cui parlare.
E questo è perché Kara è solita allenarsi fino allo sfinimento, quando ha finito con gli uomini di Payne.
Più di una volta le ho tenuto da parte la cena, che poi spero abbia mangiato in camera per conto suo. Cerco di svegliarmi prima di lei per farle trovare qualcosa di simile a una colazione, in modo che non abbia scuse per saltarla.
Dopo ciò che è successo con il gigante, sento che il senso di responsabilità la sta opprimendo ancora di più.
L'unica nota positiva in tutto questo sono gli aggiornamenti che ci arrivano proprio dal Sergente Payne, tramite videochiamata, due o tre volte alla settimana.
Non ci sono stati altri attacchi. E questo può significare una cosa soltanto – si stanno organizzando per un attacco ancora più grande. Qualcosa di peggio di quel gigante.
Le giornate hanno già ricominciato a riaccorciarsi, e fa sempre più caldo. È solo con una scusa che riesco a convincere Kara a uscire per una semplice camminata, dopo cena. Forse il tramonto e la brezza del lago aiuteranno anche lei a liberare i pensieri.
Lei accetta con un sospiro che assomiglia a uno sbuffo annoiato, ma forse sono felice del fatto che sia una persona che raramente sa dire di no.
Indossa una felpa nera, per proteggersi dall'aria fredda della sera, e sembra più seguirmi che camminare con me, mentre imbocco la strada sterrata che costeggia il lago.
Camminiamo sotto le fronde degli alberi, respirando l'aria salmastra e ascoltando il frinire dei grilli, il canto degli uccelli, e i richiami delle anatre.
Il Summer Lake è una pozzanghera rispetto al Nipagan, ma è un luogo pacifico. È quella che dovrebbe essere la normalità. Quella che Payne tanto ricerca.
In questo luogo, la vita non sembra così male. Non sembra di essere così vicino a dei mostri cosmici che vogliono divorarci, e soprattutto a delle persone proprio come noi che vogliono ucciderci, che è ancora più inquietante.
La trovo quasi strana, come sensazione. Non riesco ancora a chiamarla pace. Solo attesa. L'attesa di qualcosa di peggio.
Eppure mi rendo conto che vorrei che fosse così. Una parte di me sembra addirittura ricordare che questo è il mondo reale. È così che dovrebbe essere.

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The Deepest Fear
Horror[Paranormal/Horror] TW: blood, violence, abuse, suicide. Serie Darkest, libro 2 La minaccia proveniente dall'altro lato del portale cresce sempre di più. Il Maestro appare come un essere incontrastabile nella sua potenza, al limite tra ciò che è um...