抖阴社区

21 - It Was You

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Kara



«Perché Tessa non c'è, oggi?»

La mia domanda rimane sospesa nell'aria, finché la porta della stanza bianca non si chiude dietro la figura di Raymond. «Era indisposta.»

Non ci credo nemmeno per un secondo. Faccio un passo indietro, mentre lui si avvicina. Pensavo che rimanesse fuori, come ha sempre fatto.

Mi sento già contro il muro, anche se sono al centro della stanza. «Non possiamo rimandare a domani?» chiedo, speranzosa, ma anche sempre più agitata. Sempre più sicura che ciò che lui ha intenzione di farmi oggi non sia un esperimento. «O a quando Tessa non starà meglio?»

«Perché perdere tempo prezioso?» chiede lui di rimando, aprendo le braccia. Si avvicina ancora. Sono costretta ad alzare la testa per guardarlo negli occhi.

«Siamo qui, e anche io so usare Vision.» Estrae un pezzo di stoffa dalla tasca. La mia benda.

Mia, penso. Mi sono già abituata a essere una cavia. Al fatto che questo è il mio posto. La mia cella.

«E ho molto ben chiaro in mente cosa farti vedere» sussurra, annodando la benda dietro la mia testa.

È troppo vicino. Le sue mani sulle mie spalle mi fanno rabbrividire. Il suo odore mi confonde. Perché nella mia testa assomiglia abbastanza a Ray, ma nel mio cuore quello che ho davanti è solo un demone che vuole ingannarmi.

Annuisco, preparandomi a entrare nella visione. Con Tessa è un processo graduale. È come addormentarsi in un letto morbido. Non mi accorgo nemmeno del cambiamento, da quanto è lento. Le immagini si formano piano davanti ai miei occhi, e tutt'a un tratto dimentico di averli chiusi.

Oggi è tutto l'opposto. La visione che Raymond mi propone è come uno specchio davanti a me. Come se stessi osservando un riflesso nel lago.

E poi mi ci spinge dentro, con forza. È come entrare di colpo in quell'acqua gelida. Come aver attraversato quello specchio, ed essere rimasta ferita da tutti i suoi frammenti taglienti.

Capisco subito il motivo. È perché Raymond vuole ferirmi. Ed è perché questa visione ferisce anche lui.

Siamo io e Tessa, sulla panchina dei giardini. È un punto di vista strano e inquietante, come quello di un predatore nascosto tra le foglie, pronto ad assalirci entrambe, azzannare Tessa alla gola prima che mi parli.

È come se Raymond fosse rimasto alle nostre spalle per tutto il tempo. È un suo ricordo.

La visione finisce bruscamente come è iniziata. Qualcosa di duro colpisce la mia schiena, ruba l'aria ai miei polmoni. E mi rendo conto di essere di nuovo nel mondo reale.

Raymond mi sta spingendo contro il muro. La sua mano destra è stretta attorno al mio collo, e anche se sto usando entrambe le mie per cercare di liberarmi, non serve a niente.

Il suo respiro caldo mi infastidisce, mentre mi sussurra all'orecchio. «Cosa pensavi di fare?» mi chiede, ma non aspetta davvero una risposta. Stringe solo più forte, quando io cerco di emettere un suono. «Venire qui, nella mia Congrega, nel mio mondo, e rivoltare tutti contro di me? A cominciare da mia moglie?»

Ride. È la risata più fastidiosa che abbia mai sentito. E mentre ho gli occhi chiusi, sembra ancora Ray. Mi sento tradita. Come se lui mi stesse facendo questo.

Ma è proprio come all'interno del portale. Questa, quella che non si muove anche mentre la sto graffiando, è la mano di un uomo che vuole farmi del male. E quell'uomo non è Ray.

The Deepest FearDove le storie prendono vita. Scoprilo ora