ANDREW
«Che diamine stai combinando, Rigido?» dice con un pizzico d'ira la voce del mio amico ex-Erudito «Sei strano» aggiunge, per poi mollare la presa «Nel senso, più del solito.»
Intravedo la sagoma di Ed che viene spostata da quella di Jacob, poi appare una piccola fiamma all’altezza della sua faccia.
«Da quando ti porti un accendino in giro?» chiede Edward, stranito.
«Da quando ho avuto l'idea di bruciarti vivo.» ribatte l’altro, scherzando, poi ritorna a guardare me «Andrew, si può sapere cosa ti sta prendendo?»
«Ragazzi» rispondo «Io non ho niente che non va.»
«Sì, se prendi a calci un tuo compagno di iniziazione per un misero scherzo!»Fortunatamente, non sanno niente dell’accaduto in bagno. O, meglio, non ancora.
Jacob allunga una mano verso i miei capelli da cui stanno cadendo delle goccioline d’acqua.
"Si può sapere perché tutto quello che penso si manifesta?" rifletto mordendomi l'interno della guancia.
«Vedo che ti sei fatto la doccia» afferma «Perché non ti sei asciugato la testa?»
«Non ne avevo voglia.» rispondo.
«Quindi non avevi neanche voglia di asciugarti il viso? E ti sei lavato con tutti i vestiti addosso?» domanda Edward“Dillo! Loro sono tuoi amici, ti crederanno!” pronuncia una vocina nella mia testa.
“E se non mi credessero?” domanda un’altra
“Se parli prima tu di Alfred ti crederanno sicuro.”Questi dibattiti interiori mi faranno impazzire...
«Sentite» sospiro mettendo le mie mani sulle loro spalle. Guardo in alto e noto la telecamera nell’angolino.
Non qui.
Ora ma non qui.
E allora dove?Un rumore acuto e molto fastidioso ci investe come una tempesta. Ci portiamo tutti e tre le mani alle orecchie ed è come se non facesse altro che peggiorare le cose.
«Cosa diamine è?» grida Ed e le luci di tutti i corridoi dello struttura si accendono. I nostri compagni trasfazione aprono la porta, preoccupati e spaventati, lo stesso fanno le ragazze; in fondo al corridoio scorgo gli interni scappare verso l’uscita come se sapessero già cosa fare.
Solo una ragazza viene lasciata indietro e un suo compagno va a riprenderla.Natalie e Dustin.
**
«Trasfazioni seguite il gruppo» ci informa l'interno rimanendo appiccicato al fianco di mia sorella «Questo allarme indica che i Capifazione devono fare un annuncio importante.»
Gli iniziati procedono verso l’uscita, tutti tranne me e Oasis; Jacob e Edward, invece, decidono di aspettarci.
Osserviamo Dustin sussurrare qualcosa all’orecchio di Natalie, una volta che ci ha notati, ritorna ad aggrottare le folte e scure sopracciglia.«Trasfazione, andate.» ripete con voce più autoritaria, da vero e proprio leader «Non c’è nulla che vi riguarda, qui.»
«Okay, ma datti una calmata.» risponde sgarbato Ed.Odia gli interni, li trova degli "inutili egocentrici, che si montano di false glorie e successi fin dalla nascita".
Parole sue, non mie.
«Aspetta Dustin, non ne manca uno del loro gruppo?» domanda Natalie inclinando il capo.
«Vero, dov’è Alfred?» chiede preoccupata Oasis guardandosi intorno. Dustin e Natalie vanno ad assicurarsi che nel nostro dormitorio non sia rimasto nessuno.Mi fa particolarmente strano vederli occuparsi degli affari dei Capifazione o delle guardie.
«Forse qualcuno sa dov’è finito.» ipotizza Edward indicandomi con lo sguardo e la voglia di tirargli un pugno nei denti si fa sempre più viva nel mio petto.
I due interni si riavvicinano a noi, Natalie in particolare mi arriva ad un palmo dal naso e mi poggia una mano su una spalla.
Rispetto all'inizio della nostra inziazione, la supero di molto in altezza, ma, credo, un po' meno in agilità e velocità. So che è passato davvero pochissimo tempo da quando ci siamo chiariti, ma sento di potermi fidare più di lei che di tutte le persone conosciute fino a questo momento -Oasis esclusa, naturalmente, lei è ineguagliabile!«Perché sento che tu c’entri qualcosa con la sua assenza?» bisbiglia.
«Perché sei mia sorella?» sussurro a mia volta. Inizialmente i suoi occhi azzurri si spalancano come due finestre in una giornata serena, poi sorridono con lei.Sempre che stia sorridendo, con la maschera non riesco ancora a capirlo.
«Ragazzi» ci riporta all’attenzione Dustin «Mentre Andrew spiega a tutti cosa è accaduto ad Alfred, procediamo, grazie.»
**
«Alfred che picchia qualcuno?» domandano i miei amici «Non ci credo!»
«Mi dispiace fare l'Erudita di turno, ma non è questa la cosa più strana» fa notare Natalie «Bensì, il fatto che stia ancora dalla parte degli Abneganti.»
«Capisco che ti sia trovata tu in questa discussione» sbotta Edward «Ma non c’entri nulla con noi.»
«E allora?» chiede lei.
«Allora dovresti farti un pacco di affari tuoi, Autodidatta.» conclude quello dandole un leggero spintone.
Vedo Dustin lanciarsi sulla ragazza, che nel frattempo ha afferrato l’ex-Erudito per il colletto per poi sbatterlo contro il muro. L'Intrepido, con grande fatica, divide i due che continuano a lanciarsi sguardi adirati come due cani rabbiosi.
«È una storia complicata.» mormora subito dopo spingendo Natalie attraverso il corridoio «Ve la spiegheremo più avanti.»
«Molto più avanti.» specifica mia sorella, incrociando le braccia al petto e allontanandosi da Dustin, il quale -preso completamente alla sprovvista- cade faccia a terra.
«E cosa potrebbe importarcene?» continua Ed inacidendo sempre di più il suo tono.
«Fidatevi» risponde l'interno, alzandosi il più velocemente possibike «Se siete amici di Andrew, vi riguarda sicuramente.»Jacob si volta verso di me e accenno un sorriso forzato, mia sorella, invece, serra i pugni, trattenendosi più che mai da mollarne uno al suo "amico" -se così posso definirlo- che sbuffa e le afferra le mani.
Ritorna a sussurrarle qualcosa all’orecchio mentre ci rimettiamo in cammino per uscire dalla struttura.Mi chiedo cosa le stia dicendo.

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Divergent - Una Scelta Può Ricongiungerli (COMPLETA E IN REVISIONE)
FanfictionFanfiction divisa in 3 parti di 40+ capitoli ciascuna (tutte caricate qui), ambientata circa 27 anni dopo gli eventi narrati nella saga "Divergent" della scrittrice Veronica Roth. Per realizzare questo, ho voluto cambiare il finale dell'opera origin...