抖阴社区

Capitolo 4 - Love Is In The Air

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NATALIE

Bacio incessantemente le guance di papà coperte da una barbetta rasa e scura.
«Per quanto non vedevo l'ora di vederti non mi sono neanche fatto la barba.» mi dice accarezzandomi il viso.
Io, invece, non parlo. Mi limito a stringerlo più forte che posso mentre lui cerca di dosare la sua forza per non spezzarmi.
Mi bacia anche lui le guance, le tempie, la testa fino ad osservare i miei capelli, ancora con qualche riflesso rossiccio.
«Non immagino come tu abbia reagito mentre te li coloravano» commenta ridacchiando e raggiungendo con le dita le punte delle ciocche «E neanche cosa tu abbia provato tagliandoteli.»
«In effetti un attimo di esitazione c'è stata» dico afferrandogli le mani e dando un bacio sul dorso del naso «Ma son felice che questo sacrificio non sia stavo vano.»
«Perché? Non li ha portati sempre corti?» sento domandare da Rose.
La vedo che si copre la bocca mentre il suo compagno scrolla le spalle e il mio amico resta a fissare mio padre con aria quasi impaurita.
«No, Natalie e le forbici non hanno mai avuto un buon rapporto.» risponde papà al posto mio, dopo aver emesso una risatina.
La giovane si porta i capelli all'indietro e sgrana gli occhi.
«Wow...» pronuncia, per poi rimanere in silenzio.
Papà si avvicina ai tre e tende una mano.
«Tra gli Intrepidi ero conosciuto con il nome di Quattro» si presenta e riduco le labbra ad una fessura per trattenere un sorrisetto idiota «Ma mia madre, mia moglie e mia figlia mi chiamano Tobias
Dustin fa per dire qualcosa, ma Wolf lo precede e gli tira una gomitata, per poi afferrare la mano di mio padre con quella tatuata e scuoterla leggermente.
«Quando gli Intrepidi scelgono un nome è perché hanno bisogno di una nuova identità» afferma il nostro capofazione «Perciò credo che chiamarti Quattro andrà benissimo.»

"Non credo avrebbero avuto altra scelta." penso, anticipando quello che potrà dire papà

«Bene, Wolf» ribatte l'altro sorridendo «Anche perché ve lo avrei imposto di chiamarmi così.»

Lo sapevo.
Mi copro la bocca con una mano mentre guardo verso l'alto e faccio un giro per ricompormi. Non appena riguardo dalla loro parte, noto la mano di Rose che stringe quella di mio padre e lo sguardo divertito di Dustin verso di me. Poi io suoi occhi si fanno più dolci e ricomincia a scrutare il modo in cui sono vestita.

Nello stomaco qualcosa ricomincia a muoversi e mi viene la pelle d'oca. Cerco di concentrarmi su altro, ma mi sento come fosse capace di attrarmi a sé anche mentre non lo guardo. Mi si accalorano il viso e le orecchie, così cerco di pensare a qualcosa di freddo.

Freddo come... il ghiaccio, la notte, l'acqua che scorre nello Strapiombo degli Intrepidi, la saletta umida dove si tengono le simulazioni.

L'ultimo ricordo che mi riporta lì è quando mi è stato sottoposto il "Siero della Paura Veritiera".
È stato atroce, se non terrificante sia per il dolore che provavo mentre mi veniva iniettato, sia per quello che dovevo affrontare.
Le mie tre paure sembravano essere diventate più realistiche, forse anche troppo:
La paura del mare, ad esempio, non si basava più solo sul non saper nuotare! Infatti, se passavo troppo tempo a -tentare- di rimanere a galla, qualcosa mi afferrava per i piedi e mi costringeva a sprofondare in quell'abisso scuro, fino a soffocare. La sensazione di bruciore ai polmoni e il tocco di quella cosa sembravano essere parte della vita reale e non finivano fino a quando non mi si offuscava la vista e "morivo", finendo, però, nella seconda simulazione dove la paura dei giudizi sul mio corpo era peggiorata a dismisura: gli Intrepidi tentavano di strappare via quelle uniche "vesti" che indossavo e mi picchiavano a sangue fino a quando non perdevo conoscenza e mi ritrovavo nella terza e ultima simulazione.
La più terribile e che non descriverò.

Una mano mi si posa sulla spalla e, presa dallo spavento, la afferro con tutta la forza che ho.
«Natie va tutto bene.» si affretta a dire mio papà afferrandomi il viso con quella libera.
Mi riprendo e lo lascio andare, abbassando lo sguardo.

Forse era meglio se continuavo a pensare a Dustin...
Per quanto quella sensazione di disequilibrio e movimento fosse strana e fastidiosa era al quanto piacevole.

Prendo un bel respiro e mi concentro sullo sguardo amorevole di Tobias. Lo abbraccio forte e piango contro la sua spalla, come accadde quando mi rivelarono di avere un gemello. Ricordo anche che quel pianto fu liberatorio.

Liberatorio perché non riuscivo a parlare e dovevo sfogarmi.
Liberatorio perché avveniva tra le braccia dei miei genitori.
Liberatorio perché lasciò spazio al coraggio e alla voglia di riscatto.

Quello fu il giorno in cui decisi di ritrovare mio fratello per tutta la nostra famiglia.

**

Mentre papà, Wolf e Rose parlano tra di loro decido di avvicinarmi serenamente a Dustin, cercando di non pensare a niente.

Non penserò ai suoi occhi verdi, non penserò ai capelli che gli cadono sulla pelle perfetta della sua fronte e non penserò al suo profumo quando si avvicinerà a me per abbracciarmi.
Devo essere composta, seria, non lasciar trasparire nulla.
Non ancora, almeno.

Sta facendo finta di ascoltare le parole degli adulti, ma sembrerebbe essersi perso nei pensieri come mi era accaduto prima.
«Tutto bene?» gli dico parandomi con un gran sorriso stampato sul muso dinanzi al suo sguardo concentrato, fino a fargli quasi venire un colpo.
Lui prima sgrana gli occhi, poi ricomincia a sorridere. Come previsto, mi abbraccia e riecco comparire quella sensazione di disequilibrio. Lo guardo in viso e chiudo gli occhi mentre i nostri nasi si sfiorano.

I nostri nasi.
Il mio naso...

"Ti sta bene" dice un ricordo nella mia testa.
Uno sfocato, come se in quel momento non fossi stata vigile.
Più mi concentro su quella voce, più capisco che il proprietario è il ragazzo che ho di fronte.

«Natalie» mi chiama «Sicura di sentirti bene?»
Mi si secca la gola, inizio a sudare, incessantemente, e ho il respiro corto. Decido di lasciar perdere quella domanda e abbracciarlo in modo da non potergli più vedere il viso e non ricordare cose strane.
Ma la cosa peggiora mentre mi posa le mani sui fianchi.

Inizio tremare.

Dannazione.

Dannazione. Dannazione.

Dannazione.

«Certo che sei proprio esausta.» commenta mentre mi accarezza la testa e sento il mio battito cardiaco rallentare.
«Ah si?» domando poggiando la guancia destra sulla sua spalla. Chiudo gli gli occhi, finendo per inalare il suo solito profumo. Ho una mano esattamente tra i suoi capelli e l'altra sulla sua schiena e glieli accarezzo con cura mentre mi da' delle risposte che in realtà non arrivano alle mie orecchie.

Sono troppo concentrata su di lui, ma non abbastanza da riuscire ad ascoltarlo. O forse semplicemente non voglio farlo per non peggiorare la situazione.

Sono così confusa.
E stanca.
E in imbarazzo.

Okay, lo ammetto:
Sono innamorata di Dustin Taylor!

~❤~
Angolo autrice ;)
(Sì, confermo! Ci ho preso proprio gusto XD)

Capitolo speciale, dedicato interamente alla nostra Natalie che -finalmente- ha ammesso a voi lettori i suoi sentimenti verso Dustin.

Mi fa molto ridere il fatto che, inizialmente, la coppia di rilievo doveva essere quella Oasis + Andrew (che -a tal proposito- non ha un nome, mi aiutate?); inizialmente DUSTIN non doveva esistere, ma doveva essere solo il ragazzo che Natalie salvava sul palazzo appena atterrati.

Eppure sentivo che mancava quella chicca definita come "Enemies to Friend" e dopo "Friends to Lovers" e ho pensato "Ma perché no??"

Ebbene, ho lasciato che Dustin si intrufolasse nella mia penna e in questa storia fino a passare dal personaggio "parassita" a QUESTO.

Q U E S T O !

Voi invece? Come lo considerate?

Vi ringrazio per essere arrivati fin qui💕

V.v.b.

Bacionii💕

Divergent - Una Scelta Può Ricongiungerli (COMPLETA E IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora