ANDREW
Ancora legati, raggiungiamo l'atrio.
Sento ancora i frammenti di vetro che erano entrati nella divisa scivolare lungo la mia schiena e pungere, ma non saranno mai fastidiosi quanto l'assistere impotente a tutta questa mancanza di rispetto nei confronti della mia famiglia.
È vero, hanno sbagliato; ma l'hanno fatto per salvare altre persone, trovare una soluzione migliore!
Una delle guardie ci ordina di sederci per terra e rivolgere lo sguardo allo scale. Lì, compaiono -imbavagliate e legate- Eva e Olivia.
Chiamo la mia ragazza ad alta voce, alzandomi, ma uno del personale mi tira un calcio allo stinco, gridando di rimettermi a sedere. Oasis, con gli occhi sbarrati per la paura, mugugna qualcosa sotto il bavaglio per poi voltarsi verso i gradini, dove questa volta a scendere sono Edward, Jacob e Jason.
I gemelli arrivano al piano terra per primi, velocemente e a testa bassa, mentre Edward continua ad osservare il corridoio da cui è sbucato con aria preoccupata; poi, si decide a scendere anche lui, ma inciampa all'ultimo gradino e cade a terra. Una volta essersi rialzato, raggiunge gli altri strisciando la suola delle scarpe e producendo un fischio fastidiosissimo. Mi guarda con occhi pieni di dispiacere e vergogna; le lacrime che stanno per venir fuori scintillano di risentimento, ma pur di non darle a vedere in maniera ancora più evidente nasconde il viso tra le spalle di Jacob. Con rammarico, ritorno a guardare verso il primo piano dove è arrivato Dustin -che non ha alcun bavaglio alla bocca o corde a tenergli legati i polsi-, trattenuto dalla mano grossa e forte di lui: gli angoli della bocca -coperti dai riccioli della barba- formano un sorriso; le folte sopracciglia rossastre inarcate sulla fronte e gli occhi color nocciola che sbrilluccicano di fierezza accentuano ancora di più l'espressione entusiasta sul suo viso mentre con la mano libera si liscia le vesti grigie e sgualcite.
Adam inizia a scendere i gradini, trascinandosi dietro il povero Dustin, che ha i muscoli tesi quanto i miei nervi in questo momento.
Natalie, Wolf e Rose, gridano il suo nome e il ragazzo, anche se terrorizzato, cerca di rimanere impassibile; alcune guardie ordinano ai tre di risedersi, puntando loro i fucili, ma solo mia sorella non sembra disposta a piegarsi al loro volere.Non appena Adam scende l'ultimo gradino, spinge Dust verso uno dei traditori, che lo afferra e lo fa inginocchiare accanto ad Alan, ma niente lo distrae dall'osservare con rabbia il suo rapitore, su dove si trovi e su chi stia puntando lo sguardo: Natalie.
Le si avvicina e con la mano fa cenno ai suoi collaboratori di farla alzare in piedi. Mia sorella contrae la mascella e i suoi occhi diventano fuoco ardente che, se potessero, lo brucerebbero. Lui le afferra il mento, poi le tira uno schiaffo tanto forte che il suono riecheggia per la stanza, confondendosi tra i mormorii di sgomento e al pianto incessante di Hana.
In silenzio, Jeff Davis si rivolge verso Quattro. Semplicemente, scrolla le spalle.
«Sei un codardo a prendertela con dei ragazzini.» ringhia mio padre, aspettandosi una qualche reazione da parte di lui e che, in realtà, non arriva. L'Abnegante si limita a sorridere e ricomincia a camminare per scrutare dall'alto verso il basso mia madre, rimasta impassibile, ma dal cui rossore sulle sue guance deduco che la sua pazienza sia al limite. Infine, Adam si avvicina a me, piegandosi verso il mio viso e posando la sua mano sul mio braccio destro.
Esattamente dove mi aveva strinto l'ultima volta...
Mi congelo sotto al suo tocco e, in silenzio, lo osservo alzarmi la manica fino a quello stesso punto e stringere più forte, innescando una reazione involontaria da parte dei miei muscoli che li porta a tendersi e indurirsi.

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Divergent - Una Scelta Può Ricongiungerli (COMPLETA E IN REVISIONE)
FanfictionFanfiction divisa in 3 parti di 40+ capitoli ciascuna (tutte caricate qui), ambientata circa 27 anni dopo gli eventi narrati nella saga "Divergent" della scrittrice Veronica Roth. Per realizzare questo, ho voluto cambiare il finale dell'opera origin...