«Ah, caspita che tempismo, è appena andata a farsi una doccia. Vuoi salutare la tua principessa?»
«Am non parla ancora.» le fa notare, con un mezzo sorriso sulle labbra.
Quanto le manca. Non ci deve pensare.
«Intendevo l'altra principessa.» risponde a tono Cecilia, rimarcando la seconda parola.
Forse un tempo avrebbe risposto subito con un deciso e sbrigativo no. Un anno fa, avrebbe inventato una qualsiasi scusa pur di rifiutare quella conversazione. Adesso, invece, se ne fotte dei minuti che frega inconsapevolmente agli altri ragazzi o del fatto che i capisquadra abbiano richiesto di andare subito alle brande, dopo la cena. 'Fanculo le solite adunate.
«Passamela.» e sbuffa a quel – stupido – nomignolo.
Lyn non è la principessa di nessuno, si ritrova a pensare.
Cecilia sorride, «te la chiamo subito!» aggiunge, dopo averlo salutato e avergli ricordato di fare attenzione. Aspetta qualche secondo e poi eccola.
Quando la sente dire "pronto" è la fine: perché anche se non la può vedere, lo sa che sta sorridendo e che è corsa fuori dal bagno – tutta gocciolante – non appena sua sorella le ha detto che lui era al telefono.
Lyn, Lyn, Lyn, Lyn, Lyn, Lyn, Lyn. Cosa minchia gli ha fatto?
«Pronto? Zayn?»
«Ciao.»
La sua voce che, anche se è lontana e non si sente bene, è sempre la stessa, calda, ruvida, bassa. Lo ascolterebbe per ore, ore intere.
«Come stai?»
«A posto, voi?»
Lei si tranquillizza, sistemandosi velocemente l'asciugamano sotto il braccio. Ha la pelle d'oca, ma non è sicura che sia unicamente per il freddo.
«Tutto bene .. Com'è la situazione, lì? Ho letto sul sito dei SEALs che –»
No.
«Non voglio che vai a leggere niente.» tuona dall'altra parte della cornetta, maledicendo sua sorella per averle detto dell'esistenza di quella maledetta pagina web.
Che poi, lo sa benissimo che le informazioni che filtrano e arrivano alla capitale non sono neanche un decimo di quello che davvero succede. Ma, ugualmente, non vuole che loro stiano tutto il giorno incollate allo schermo del pc in attesa di qualche inutile aggiornamento.
Cecilia si è spaventata tante volte per niente, lo sa Zayn come vanno queste cose.
«Promettimelo, Lyn.» forza dolcezza, accontentami.
La sente sospirare mentre, in sottofondo, il pianto di America irrompe nel loro silenzio.
«La senti? È tua figlia.» cambia abilmente discorso, facendolo ridacchiare.
Raggirare la questione non risolverà di certo le cose, ma lui lascia correre – consapevole che, prima di riattaccare, le farà dire quelle parole – .
«Stai dicendo che è mia figlia solo perché sta frignando? È la prima volta che me lo rinfacci ..»
Mai e poi mai.
«Era una battuta, lo sai. Mi sta facendo impazzire.» si lascia scappare, incurante dell'interpretazione che lui possa dare a quelle parole.
E, infatti, Zayn perde tutta l'ilarità acquistata da quello scambio di frecciatine.

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Return To Yesterday
RomanceForse è tardi, forse no. Forse lo capisce solo lei - o solo lui - che sono interdipendenti: Lyn può far felice Zayn e Zayn può far felice Lyn. E questa volta non si tratta solo di piacere, di una notte passata a letto sotto le lenzuola, a g...