Zayn è quasi tentato di ignorare la vibrazione fastidiosa del suo cellulare, che fa un rumore assurdo contro il legno del comodino sul quale è appoggiato. Peccato che non riesce a farlo, probabilmente perché ha ancora in testa i risultati delle ultime ricerche effettuate alla base: la speranza di ritrovare Finn e il resto dei ragazzi è ancora viva, nonostante i giorni che continuano a passare veloci uno dopo l'altro.
Senza neanche alzare la testa dal cuscino prende il telefono con la mano e subito dopo scorre il dito sullo schermo. Risponde, stanco, aspettando di sentire la voce di Katie.
Ma non è Katie.
«Pronto?»
«Zayn! Zayn, non riesco a farla smettere di piangere. Ha qualcosa, ne sono sicura, ma non riesco a calmarla. Ho provato di tutto, ormai è quasi un'ora che si sta agitando! Sono preoccupata. Non ha mai fatto così.»
Improvvisamente Zayn è sveglissimo e tutta la stanchezza, lo stress, accumulati negli ultimi giorni passano in secondo piano.
America.
Salta giù dal letto, accende la luce e con lo sguardo va alla ricerca dei pantaloni della tuta. Lyn è agiata, continua a chiamarlo ripetendo parole confuse e sconnesse.
«Calmati, se ti agiti è peggio.» respira un po'.
Si veste di corsa, prendendo le chiavi della macchina.
«Lo so, ma .. Shh, amore ..»
Le urla di America giungono fino alle sue orecchie. La sente canticchiarle la sua canzoncina preferita, quella che la fa sorridere e tranquillizzare sempre un po', ma la piccola continua imperterrita con il suo pianto.
«Zayn ..» che devo fare?
«Sto arrivando, Lyn. Cinque minuti e sono lì.»
Zayn mantiene la parola data e dopo pochi minuti suona un paio di volte il campanello.
Ad aprirgli la porta è una Lyn totalmente preoccupata. Ha in braccio America, stravolta anche lei e con gli occhi rossi, che si nasconde sulla sua spalla. Lei la culla tra le braccia mentre le accarezza piano, con tutto l'amore del mondo, la piccola schiena. La tiene stretta contro il suo petto, in modo da trasmetterle calore e farle capire che è lì con lei.
Ma questo non sembra rasserenarla più di tanto, infatti ha solo smesso di piangere da poco, stremata dalle ore di sonno che cominciano a mancarle.
«Non so più cosa fare.» mormora sottovoce, continuando a guardare Am.
Lui si fa avanti, accarezzandogli la piccola testina: le lascia un bacio sulla fronte e poi se la prende in braccio. America ricomincia a lamentarsi.
«Andiamo in ospedale.»
Lyn annuisce, correndo al piano di sopra.
«Finisco di preparare le sue cose.» urla prendendo di corsa la borsa con tutto l'occorrente della bimba, comprese le carte mediche all'interno della teca lillà.
Pochi minuti dopo sono già in viaggio, Zayn di nuovo al volante e Lyn al suo fianco, con America sulle gambe riscaldata dalla copertina presa anche quella in fretta dalla culla.
«Adesso è calda.»
«Scotta?»
«Mi sembra di sì. Prima non aveva febbre, avevo controllato.»
Zayn toglie la mano dal cambio per toccare la pelle di America, che sì, nel frattempo è incredibilmente salita di qualche grado.
«Magari è solo influenza.» dice, accelerando.

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Return To Yesterday
RomanceForse è tardi, forse no. Forse lo capisce solo lei - o solo lui - che sono interdipendenti: Lyn può far felice Zayn e Zayn può far felice Lyn. E questa volta non si tratta solo di piacere, di una notte passata a letto sotto le lenzuola, a g...