E. va pazza per i pistacchi e le noccioline tostate. Di arachidi, invece, non ne vuole neanche sentire parlare dopo l'indigestione al settimo mese di gravidanza.
Ama il rosso, l'estate, il sole, America sopra ogni cosa e un po', forse anche te. Il freddo, quello che ti entra nelle ossa, le coperte calde e le tazze di tè fumanti. La pioggia solo quando è a letto e non deve uscire di casa.
È una ragazza con i piedi per terra. Semplice, senza troppe pretese.
È insicura, e non dà niente per scontato.
Prende il caffè con un cucchiaino e mezzo di zucchero, ovviamente macchiato. È capace di stendersi e poi ritogliersi lo smalto nel giro di due secondi, se non è capace di metterselo come piace a lei (il colore non deve macchiare le cuticole!).
E. è tanto dolce e premurosa.
Detesta i suoi capelli, non le piace il cioccolato troppo fondente e fatica ancora a non sentirsi responsabile per ciò che è successo.
Ha la fobia per gli ospedali.
Non sopporta ancora i suoi genitori, che quando si fanno sentire per vedere Am cercano in tutti i modi di convincerla a tornare a casa. Da loro.
Non odia il tuo lavoro, piuttosto la distanza che vi tiene lontani. Quelle quattro telefonate al mese per sentirti che deve spartire con me, la consapevolezza di essere impotente se ti dovesse succedere qualcosa.
E odia te, il modo in cui la fai sentire quando sei incazzato e ti dimentichi delle persone che hai al tuo fianco, quelle che sempre saranno lì.
Ma non è mai troppo tardi se vuoi stare con lei.
Zayn approfitta del momento, Lyn sta dando da mangiare ad America in cucina. Si alza, mette una mano in tasca dove c'è il foglietto adesso tutto stropicciato e raggiunge Cecilia al piano di sopra.
Entra in camera sua, senza bussare e senza chiedere permesso. È calmo ma dentro di lui sta esplodendo.
«Cos'è .. Che stai facendo?» riformula poi la domanda, vedendola sistemare i vestiti nella valigia aperta sul letto.
«Me ne vado, non ti ricordi? Te l'ho detto l'altro ieri.»
«Quando?» chiede di getto, già pronto a negare l'evidenza.
«Quando tu non staccavi gli occhi da Evelyn per vedere se ti avrebbe cagato.» risponde lei, continuando a piegare i suoi vestiti.
Se n'è accorta, cazzo?!
Entra nella stanza, appoggiandosi alla scrivania dietro alle sue spalle. Aspetta che abbia chiuso la cerniera del trolley, prima di parlare. Prima di chiederle spiegazioni.
Quando Cecilia finalmente si gira, guardandolo con le mani sui fianchi, le mostra il pezzo di carta imbrattato di inchiostro.
«Cos'è sta roba?»
«L'hai letto?»
«No.» almeno una decina di volte.
Lei lo ammonisce con lo sguardo, lasciandosi cadere a peso morto sul materasso.
«Allora fallo adesso.»
«L'ho letto, okay?! Ma due frasi scritte su un foglio non cambiano niente.»
«Ma adesso la conosci un po' di più. Non era quello che volevi?»
Zayn sospira, chiudendo gli occhi.
Vorrebbe che le cose ritornassero come prima. Vorrebbe poterla guardare, e nello stesso modo essere ricambiato, come una volta. Vorrebbe non sentire più quel vuoto allo stomaco nel vederla rannicchiata a letto, da sola.

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Return To Yesterday
RomanceForse è tardi, forse no. Forse lo capisce solo lei - o solo lui - che sono interdipendenti: Lyn può far felice Zayn e Zayn può far felice Lyn. E questa volta non si tratta solo di piacere, di una notte passata a letto sotto le lenzuola, a g...