抖阴社区

Cigarettes

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Zayn è come se fosse morto dentro.

Lyn l'ha capito nell'esatto momento in cui, mentre erano straiati ancora sul letto dell'ospedale, le ha passato velocemente America – ha allontanato sua figlia da lui – .

Lo ha capito quando ha detto, a lei e a sua sorella, di lasciarlo solo e quando, non avendolo fatto, si è alzato dal letto per chiudersi in bagno. La porta sbattuta contro il cardine, la piccola che ha iniziato a piangere per quel rumore improvviso e i punti sul suo ginocchio che non hanno retto. C'erano piccole gocce di sangue sul pavimento.

Lui non sarebbe mai stato lo stesso. Zayn non c'era più.

State tranquille e siate pazienti: il tempo lo aiuterà a dimenticare. Adesso Lyn non crede più a quelle parole, non dopo averlo visto in quello stato.

Quando andavano a trovarlo, non parlava. Se apriva bocca, era solo per chiedere di Am che, dal giorno in cui ha saputo di Finn, ha smesso di prendere in braccio.

Quando qualcuno lo toccava, un senso di impotenza velava i suoi occhi. Continuava a guardarsi i tatuaggi, specialmente quelli sul braccio sinistro.

Quando i medici gli hanno detto che sarebbe stato dimesso, non ha fatto una piega. E stata lei a preparare la sua borsa, a raccogliere le poche cose che erano state portate da casa: qualche vestito, i pigiami di ricambio, dentifricio e spazzolino, il rasoio mai usato.

Si è chiuso a riccio e Lyn è spaventata: perché lo sa, cazzo se lo sa bene, che neanche il loro amore può aiutarlo. E se fosse stata più brava – come se quel tipo di emozione fosse dato dalla bravura!! – forse, adesso, quel sentimento avrebbe potuto salvarlo.

Se non fosse stata una stupida, forse, ora, quel sentimento ci sarebbe. Sarebbe vero.

«Zayn, andiamo.»

Lui distoglie lo sguardo dalla finestra, continuando a stringersi il polso. Non appena la guarda, e la vede, una rabbia improvvisa cresce dentro di lui.

«Non mi serve quell'affare. Ce la faccio da solo.» ringhia, alzandosi in piedi per dimostrarle quanto detto.

Lyn annuisce, all'apparenza tranquilla e per niente turbata dai suoi continui sbalzi d'umore. Stringe forte i supporti della sedia a rotelle.

«Lo so. Dovrai starci seduto fino alla macchina, non la portiamo a casa.»

Si avvicina, spingendo la carrozzella nella sua direzione. Zayn non crede ai suoi occhi: lo sta pregando di sedersi, di farsi spingere da lei.

Non mi hai sentito? Ti ho detto di no, porca puttana!

«Perché devi fare la stronza, Lyn?!» mormora arrabbiato, buttando verso il letto quell'affare.

Prima che possa dire anche solo una parola, esce dalla stanza, lasciandola lì, da sola.

Lui. Non. È. Mai. Stato. Innamorato. Di. Lei.

Prima o poi deve accettare anche questo, Lyn.


Lyn prova a fermarlo per il braccio ma lui si scosta bruscamente. Le viene da piangere, anche se non è la prima volta che lo fa.

«Zayn ..»

«Lasciami in pace!»

Non lasciarlo.

Fa un respiro profondo e con la voce strozzata scuote la testa.

«No.»

Stagli accanto.

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