抖阴社区

It Was Really Close

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«Hai detto che andava tutto bene.» e sembra quasi un'accusa, quella.

Glielo ha detto chiaramente, prima di partire: tutto. Gli doveva dire tutto, tenere nascosto nulla.

Cazzo! Un senso di impotenza si fa strada in lui.

Lyn si dà mentalmente della stupida, avvertendo il suo cambio d'umore.

«No. Cioè, sì! Va tutto bene! È solo che le stanno crescendo i dentini, penso .. È intrattabile per questo, poi oggi non ha dormito molto. Le manchi.» o non ho dormito bene io, manchi a me.

Lui rimane zitto, pensieroso. Spera con tutto il cuore che non gli stia raccontando una stronzata. È più dura resistere, adesso, stando lontano da casa. Avendo una figlia. Soprattutto quando sa perfettamente che Lyn, pur di non allarmarlo, farebbe di tutto per risolvere da sola qualsiasi tipo di problema.

Lyn si morde il labbro aspettando una sua risposta, mentre guarda a terra tutto il casino che ha combinato. C'è acqua ovunque, ma di questo se ne occuperà più tardi.

Poi qualcuno, in sottofondo, chiama Zayn: anche lei riesce a sentirlo e a malincuore capisce che è arrivato il momento di lasciarlo. Ancora cinque minuti, vorrebbe urlare.

«Ho sentito, vai. Fai attenzione.» lo anticipa, un po' delusa che lui debba già staccare.

È solo trascorso un mese: trentun miseri giorni. Come diavolo faranno ad andare avanti, di questo passo? Lyn sta facendo fatica già da adesso, quando deve riagganciare e nella testa sente ancora la sua voce. Ogni giorno è sempre più difficile. Ogni giorno spera in una sua chiamata. Ogni giorno se lo sogna la notte.

Ogni giorno vorrebbe che non fosse mai partito.

«Lyn, non fare finta di niente ..»

Non ha bisogno di aggiungere nient'altro.

C'è una sola questione irrisolta, e lei lo sa. Andiamo ..

Sospira. Il solito peso sullo stomaco, la solita ansia che prende il sopravvento sulla ragione.

«.. Va bene. Non guarderò più quella pagina.»

Che bugiarda.

«Brava bambina.»

E il solito "ci sentiamo presto". Già .. Presto.


Zayn si volta, accigliato, quando non sente più i passi del compagno accompagnare i propri: Finn si è fermato all'improvviso alle sue spalle, a qualche metro di distanza da lui. Sta guardando nel vuoto, fermo, immobile, immerso nella foschia di quel tardo pomeriggio. Non c'è tempo da perdere.

Quando incrocia i suoi occhi, però, capisce di trovarsi in guai seri: perché la squadra è una sola, tutti per uno e uno per tutti, e se l'amico è nella merda .. Beh, lo è anche lui.

«Non posso muovermi.» ruggisce Finn, mantenendo a stento la calma.

Rigido, i muscoli tesi e i pugni serrati.

Zayn fatica a sentirlo, il vento soffia forte innalzando anche un po' di sabbia rossa. Ma è addestrato a percepire anche il più insignificante dei rumori ed è questo che lo preoccupa. Non può muoversi, ha detto questo, ne è sicuro. E Finn non si agita mai per niente.

Si guarda attorno, controllando il perimetro della zona. Fortunatamente non c'è nessuna minaccia nel raggio di dieci miglia, ma è anche vero che – sfortunatamente – non c'è nessuno nemmeno del loro reggimento.

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