Doveva solo essere un sopralluogo, il loro, questione di un'ora al massimo. E allora perché ha la sensazione di essere fottuto?
«Che vuoi dire?» ringhia, intuendo qualcosa.
Finn abbassa lo sguardo sul suo piede destro, osservando l'ordigno esplosivo appena calpestato. Alza il braccio quando vede Zayn avvicinarsi, intimandogli di stare alla larga. Ovviamente lui non gli dà retta.
Porco ..
«Merda.» biascica, facendo due più due e confermando al volo i suoi presentimenti.
Oltre a guardarsi ancora intorno, adesso fa attenzione anche a dove mettere i piedi. Contro ogni imprecazione che Finn gli sta sbraitando addosso, per tenerlo lontano, lo raggiunge, individuando altre due cariche esplosive nascoste nella sabbia.
«È tutto minato.» constata, come se questo possa risolvere qualcosa.
«Che cazzo fai? Potrebbero essercene delle altre.» neanche l'ha sentito parlare, Finn.
La testa inizia a farsi pesante, la fronte gronda di sudore e il ginocchio è stanco di reggere il peso del suo corpo che grava solo su una gamba. Inizia a parlare a caso, nomina Katie e la vacanza da sogno che ha promesso di regalarle e i lavori che ci sono da fare nella casa che hanno intenzione di comprare.
Vuole andare a vivere con lei, vuole vivere insieme a lei.
Parla come se fosse già morto.
Zayn scuote la testa, non ascoltarlo. Concentrati. È teso come una corda di violino.
Non deve farsi prendere dal panico.
«Sta zitto e fammi vedere.»
Ma non è un artificiere, lui. Non è in grado di disinnescare un esplosivo, non sa nemmeno se si possa fare una cosa del genere! Più guarda l'ordigno e più non capisce niente.
Finn sembra leggergli nel pensiero.
«Non puoi fare nulla.»
Non puoi fare nulla.
Nulla.
Zayn scuote la testa. Calma e sangue freddo.
«Vado a chiamare rinforzi e –»
«Nessuno può fare niente, Zayn.»
La mina è troppo interrata: basterebbe anche un minimo movimento per farla saltare. Boom.
«Non ti agitare.»
«Quello agitato sei tu, amico.»
Un sussurro.
Lo guarda negli occhi: lo vedere rilassare le spalle e poi togliersi l'elmetto dalla testa. Quello che vede è pura e semplice rassegnazione.
Zayn non ci vede più dalla rabbia.
«Non provare a muoverti, razza di idiota. Non provare neanche a pensarlo, pezzo di merda.» fa una fatica boia a non spintonarlo, a mantenere la calma e a non mollargli un gancio destro.
Si guardano inespressivi.
Non può succedere per davvero.
«Sparisci.» riprende la parola Finn, distogliendo lo sguardo da quello di Zayn.
L'altro impreca.
«Scordatelo.» e prende la radiolina dal passante dei pantaloni.
Prova ad accenderla, anche se il segnale è debole.
«Ma che cazzo pensi di fare?! Saltiamo in aria insieme? Vuoi anche darmi la mano?! Ti prenderei a calci in culo, se solo potessi!» sbotta Finn, quando lo sente chiamare aiuto e ripetere l'allarme per ben quattro volte.
«Io non me ne vado da qui.» mette in chiaro, lasciando sottintendere il senza di te.
«Hai una figlia e una ragazza a casa!»
Zayn chiude gli occhi. Non può mettere in mezzo loro.
«Non è la mia ragazza!» hai ragione, è molto di più!
«E non puoi lasciare da sola Cecilia.»
«Come te non lascerei Katia!»
Silenzio.
Finn si passa una mano sul viso imperlato di sudore: deve mandarlo via. Lo sa che non se ne andrà di sua spontanea volontà.
«D'accordo. Vai a chiamare qualcuno. Forse qualcuno .. Può disinnescare sta merda.» biascica, così sottovoce che a momenti non si fa sentire.
«Ho già chiam–»
«Non hanno risposto, probabilmente non c'è campo. Vai a chiamare qualcuno prima che mi passi qualcos'altro per la testa, cazzo!» insiste, facendogli credere di star perdendo la pazienza.
È bravo a fingere, ma non abbastanza. Zayn lo guarda scettico, parecchio dubbioso. Non si fida ad allontanarsi – per fortuna! – , ha un brutto presentimento che lo accompagna da quella stessa mattina.
«Se provi a farti saltare in aria ..» non finisce la frase.
L'idea era proprio quella, socio.
Finn sorride.
«Muoviti.» e fa di tutto per non farlo sembrare un saluto, un addio.
Per non dirgli di pensare a lei, la sua Katia, che la ama dal profondo del cuore e che con lei avrebbe voluto davvero una famiglia. Vivere la sua vita, crescere e invecchiare insieme.
Zayn è indeciso: non ha la più pallida idea se sia la cosa giusta, lasciarlo da solo. Ma cos'altro può fare? Serve qualcuno che non lo faccia esplodere, sempre che non sia lui a farsi saltare in aria. Però lo ha visto, il suo sguardo, cambiare, non appena gli ha tirato in ballo la sua ragazza.
Spera con tutto il cuore che lui non faccia una cazzata.
Quindi fa un passo indietro, sempre guardandolo negli occhi. Poi ne fa un altro, e un altro ancora, finché è costretto a dargli le spalle per iniziare a correre.
Ma non fa neanche dieci metri, perché dopo qualche secondo lo sente urlare: la mano afferra velocemente la calibro 9x19mm.
Li hanno trovati? È il primo pensiero che gli affiora nella testa. Cazzo, sono stati nella zona dei bastardi per troppo tempo, questa volta.
Vorrei dirti quella cosa, ma tanto la sai già Zayn.
Sbatte le palpebre. Il respiro è affannato.
Si gira e ..
«Porca puttana!» urla ancora Finn.
Zayn si immobilizza.
In mente, ora, c'è un altro tipo di pensiero. Uno: adesso lo ammazza, sicuro. Adesso lo fa fuori!
«Sei un uomo morto.» grida lui per la frustrazione, buttandosi a terra e liberandosi di tutta la tensione appena accumulata.
Per la prima volta nella sua vita, ha temuto il peggio.
Finn gli corre in contro, cadendo al suo fianco. Non la smette di ridere, di ripetere che quella è la sua giornata fortunata – eccome se lo è! – .
Una cazzo di mina inesplosa: erano sul punto di perdere tutto.
Am, Cecilia .. Lyn.

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Return To Yesterday
RomanceForse è tardi, forse no. Forse lo capisce solo lei - o solo lui - che sono interdipendenti: Lyn può far felice Zayn e Zayn può far felice Lyn. E questa volta non si tratta solo di piacere, di una notte passata a letto sotto le lenzuola, a g...
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