抖阴社区

Cp.7 you are Kai Johnson?

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Puoi essere bella quanto vuoi,
però dimmi, se il mondo
fosse cieco, quanta gente
riusciresti ad impressionare?
-C. Bukowski

L'ufficio di Mr.Harrison era elegante e minimalista, con grandi vetrate che offrivano una vista mozzafiato su tutta la città.
Mi sentivo pronta; avevo preparato un discorso infallibile per conquistare la sua fiducia. E per l'occasione, decisi di mettere un maglioncino bianco con sopra una giacca beige abbinata alla gonna, una calzamaglia e dei tacchi neri.
"Miss Handerson, il signor Harrison la sta aspettando nella sala riunioni," annunciò la segretaria con un sorriso, che ricambiai cordialmente.
Quando aprì la porta, sentì come una scossa elettrica oltrepassarmi il corpo.
Seduto al tavolo, con l'aria disinvolta di chi sa di avere tutto sotto controllo, c'era il ragazzo del molo.

Lo guardai con un espressione stranita, che ci faceva lì? Non gli diedi troppa importanza, io ero lì per lavoro, e nulla mi avrebbe smosso dalla retta via.
"Helena cara... è sempre un piacere vederti," mi sorrise, porgendomi la mano.
Sorrisi, "il piacere è tutto mio, signor Harrison," risposi cordialmente.
"Siediti, così iniziamo a parlare della tua offerta," mi disse.
Mi sedetti su una delle due sedie davanti alla scrivania.
"Bene..." Iniziai.
"La mia proposta è semplice: io potrei offrirle di sponsorizzare i suoi prodotti e servizi, in cambio di un pagamento mensile, e naturalmente, un servizio di manutenzione gratuito per il mio locale."  Dissi, con sicurezza.
Il signor Harrison mi guardò in silenzio e con attenzione per secondi che mi sembrarono interminabili, poi decise di rompere il silenzio.
"Come ben saprà, al giorno d'oggi anche altri mi hanno fatto richieste come queste, ad esempio, il signor Kai Johnson."
I miei nervi si fecero saldi a sentire quel nome.
"Lo so perfettamente, signor Harrison.  Ma vorrei che lei potesse ascoltare attentamente quello che sto per dirle:
so perfettamente tutta la fama del signor Johnson, lui ha già fatto molte sponsorizzazioni, ma a mio modesto parere, Non basta scegliere un volto famoso; bisogna puntare su qualcuno che capisca i valori del marchio e sappia rappresentarli con autenticità."
Gli dissi, mentre dentro di me cresceva la determinazione. E mentre il signor Harrison mi osservò, il ragazzo del molo sembrò non interessarsi minimamente al discorso.

"Il punto è," dissi, voltandomi verso il signor Harrison, "che sponsorizzare un prodotto non è solo una questione di visibilità. Non basta apparire nei social per fare colpo, bisogna avere un legame vero con ciò che si rappresenta. Non si può pensare di prendere qualcuno solo perché è famoso. Se non si ha la minima idea di cosa stai sponsorizzando o della città in cui lo fai, come puoi essere un volto credibile per un marchio?"

Il signor Harrison mi osservava attentamente, mentre io continuavo con sicurezza, facendo capire quanto fossi convinta della mia proposta. "Ecco, io sono qui, non solo perché gestisco un locale, ma perché capisco davvero come funziona questa città, le persone che la abitano, e ciò di cui hanno bisogno. Non è solo una questione di numeri, è di creare un legame, un rapporto."

Mi fermai per un attimo, cercando di mantenere la calma. Il ragazzo del molo, che fino a quel momento non aveva detto una parola, si fece sentire, interrompendomi con una voce calma ma netta.

"Mi scusi," disse, guardandomi con uno sguardo che non riuscivo a leggere, "forse non tutti hanno bisogno di 'capire' la città per rappresentarla. Forse bastano i numeri e l'influenza per arrivare a più persone."

La sua risposta mi irritò. Non potevo credere a quanto fosse superficiale. "Numeri?" riposi, incredula. "Secondo me quello non ha mai neanche camminato per le strade di questa città, non avrà neanche parlato con la gente che vive qui. Come potrebbe rappresentare qualcosa che non conosce? Si preoccupa di fare soldi, e basta."

Il signor Harrison mi guardò con un'espressione sconvolta, ma non ci feci troppa attenzione.
"Mi scusi, signor Harrison, ma io credo che ci voglia più di un volto famoso per fare una buona sponsorizzazione. Ci vuole impegno, passione, e una vera conoscenza del prodotto e del territorio. Io sono nata qui, conosco tutta la gente di questa città, il mio parere sui suoi prodotti, potrebbe essere molto più influente di quello di una persona arrivata qui solo poco tempo fa. Se non ci sono i presupposti della conoscenza del territorio e dei cittadini, potrebbe apparire a tutti solo un gioco per fare soldi e niente di più." Gli dissi, completamente seria e fermamente convinta sulle mie parole.

A quel punto, il signor Harrison fece un gesto come per chiedere il silenzio. "In realtà, penso che sia arrivato il momento di sentire anche il punto di vista di Kai."

Mi girai, quasi sussultando, e solo allora mi resi conto che il ragazzo del molo non era un perfetto sconosciuto: era proprio Kai Johnson. Il mio cuore si fermò per un attimo mentre collegavo tutti i punti. Era lui. Non potevo credere che fosse lì, davanti a me, in questa situazione, e che stavo sparlando di lui senza nemmeno rendermene conto.

"Non avevo idea che fosse lei," balbettai, colta di sorpresa, mentre Kai mi guardava con uno sguardo che non riuscivo a decifrare mentre il signor Harrison sorrise divertito vedendo la situazione.
Per tutta la durata del colloquio non spiaccicai neanche una parola, e alla fine il signor Harrison decise di prendersi un giorno di tempo per decidere il da farsi.






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