Verrà la morte
e avrà i tuoi occhi.
-C. PaveseIl vento del molo mi arrivava sul viso, portando con sé l'odore salmastro del mare. Era tardi, e Silver Place sembrava avvolta da un silenzio irreale, interrotto solo dal rumore delle onde che si infrangevano contro le barche ormeggiate. Mi ero rifugiata qui per cercare un po' di pace, ma la mia mente era un vortice di pensieri.
Kai Johnson. Il ragazzo del molo. Come avevo fatto a non capirlo prima? Ogni suo sguardo, ogni parola pronunciata con quell'aria sicura di sé, sembravano ora legati a quel primo incontro. E la cosa che mi faceva più rabbia era quanto tutto questo mi turbasse.
Persa nei miei pensieri, non mi accorsi subito dei passi che si avvicinavano alle mie spalle. Quando alzai lo sguardo, Cameron era lì, con le mani infilate nelle tasche del suo giubbotto e un'espressione che mischiava preoccupazione e comprensione.
"Lo sapevo che ti avrei trovata qui," disse con un sorriso lieve, fermandosi a qualche passo da me. "È il nostro posto, dopotutto."
Lo guardai per un momento, sorpresa dalla sua presenza. "Come facevi a sapere che ero qui?"
"Tu non sei così difficile da capire, Helena," rispose, avvicinandosi e sedendosi accanto a me sul bordo del molo. "I tuoi genitori mi hanno detto che non è stata una giornata facile per te. Ho capito che avevi bisogno di aria. E se hai bisogno di aria, vieni qui. Sempre."
Non potei fare a meno di sorridere, anche se il nodo in gola non accennava a sciogliersi. "Conosci davvero ogni mia mossa, eh?""Ti conosco da tutta la vita," rispose lui, con un tono così semplice e sincero che mi fece venire voglia di piangere.
Ci fu un attimo di silenzio. Poi, senza guardarlo, mi lasciai andare. "Oggi ho scoperto una cosa che mi ha completamente destabilizzata, Cam."
"Vuoi parlarne?" chiese lui, la voce bassa, senza alcuna pressione.
"Il ragazzo del molo," dissi piano, sentendo il mio stesso cuore stringersi. "È Kai Johnson."
Lui rimase in silenzio per un momento, poi annuì lentamente. "Non è esattamente una bella sorpresa.""Non lo è affatto," risposi con un mezzo sorriso amaro. "Ho passato giorni a pensare a lui senza saperne neanche il motivo, e ora scopro che è lo stesso uomo che sta cercando di distruggere tutto quello per cui sto lottando. È come se ogni cosa fosse un gigantesco scherzo del destino."
Cameron scosse la testa, il suo sguardo fisso sul mare. "Non lasciare che Kai ti faccia dubitare di te stessa, Lena. Non importa chi sia o cosa faccia, tu sei molto più forte di lui."
"Non mi sento forte," ammisi, la voce incrinata. "Mi sento stanca, confusa... e completamente sopraffatta."
Cameron si voltò verso di me, la sua espressione dolce ma intensa. "Ascoltami, Helena. Tu sei tornata qui per un motivo. Perché volevi fare la differenza, perché credevi che questo posto meritasse una seconda possibilità. E sai una cosa? Anche tu meriti quella seconda possibilità. Non lasciare che lui te la porti via."
Abbassai lo sguardo, incapace di rispondere. Le sue parole erano sincere, eppure mi facevano male, perché mi rendevano consapevole di quanto fossi fragile in quel momento.
"Cam," dissi piano, alzando appena gli occhi verso di lui. "Non so come farei senza di te."
Il suo sguardo si ammorbidì, e per un istante sembrò quasi voler dire qualcosa, ma si limitò a sorridere. Poi aggiunse, con una voce più bassa, quasi esitante: "Sai... sono sicuro che lui sarebbe fiero di te."
Il mio respiro si bloccò per un istante. Non c'era bisogno che chiedessi chi intendesse. Lo capii dal modo in cui lo disse, dal modo in cui mi guardava, come se volesse farmi sentire il peso di quelle parole senza doverle spiegare. Una stretta invisibile mi strinse il petto, e per un istante non riuscii a parlare.
"Tu credi davvero?" riuscii a dire infine, con un filo di voce, mentre il mio cuore si spezzettava sempre di più.
"Ne sono certo," rispose lui, il suo tono deciso ma dolce. "Nonostante tutto, stai facendo qualcosa di incredibile, Lena. Lui lo saprebbe. E ne sarebbe fiero."
Chiusi gli occhi, cercando di scacciare le lacrime che minacciavano di cadere. Quelle parole erano un balsamo e una lama al tempo stesso, ma sapevo che Cameron aveva ragione.
"Grazie," mormorai, con il nodo in gola.
"Non c'è bisogno di ringraziarmi," disse lui, posando una mano sulla mia. "Lo sai che sono qui. Sempre."
Appoggiai la testa sulla sua spalla, lasciandomi avvolgere dal calore della sua vicinanza. Il vento continuava a soffiare, portando con sé il rumore delle onde, mentre il molo si perdeva nell'oscurità della notte. E per la prima volta dopo tanto tempo, sentii che non ero sola.

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?HEARTS ON THE RUN?
RomanceDopo anni trascorsi lontano, Helena, una giovane e bella ragazza dell'età di 27 anni, decide di tornare a Silver Place, per prendersi cura del vecchio locale di famiglia. Si immerge subito in un progetto ambizioso, ma la sua determinazione viene mes...