Adoro quelli che si
sentono fuori posto,
con loro mi sento
sempre nel posto
giusto.
-C. BukowskiL'odore di vernice fresca e cemento si mescolava nell'aria, ma non riuscivo a concentrarmi sul lavoro. Stavo sistemando un paio di luci nel locale, ma la mia mente continuava a tornare a un solo pensiero: Kai.
Il suo sorriso sfacciato. Il suo sguardo che mi faceva sentire vulnerabile e forte allo stesso tempo. Le sue parole, quelle che mi bruciavano dentro.
Le ripetevo nella testa come un mantra.Mi guardai allo specchio del bagno. I miei occhi si incontrarono con quelli del mio riflesso. Una ragazza indomita, decisa a vincere ogni battaglia, ma che sentiva il peso di una guerra che non sapevo più come combattere. Il mio piano contro il suo locale doveva funzionare, doveva. Eppure, più ci pensavo, più mi sentivo tirata indietro.
Il pensiero di Kai continuava a tormentarmi. Lo odiavo. Lo odiavo per come mi faceva sentire, per come giocava con me. Ma non riuscivo a nascondere che qualcosa dentro di me iniziava a rispondere. E quel qualcosa era quello che non doveva mai accadere.
Mi tolsi i pensieri dalla testa e decisi di fare una pausa. Non c'era tempo per fermarsi, ma avevo bisogno di respirare, di raccogliere le forze per la prossima mossa. Mentre mi preparavo a uscire, mi venne in mente una cosa che avevo dimenticato: Cameron.
Lui. Il mio migliore amico. La persona che non mi avrebbe mai giudicata. Il ragazzo che sapeva di essere la mia roccia, ma che non si rendeva conto che stava diventando una figura sempre più importante nella mia vita. Avevamo trascorso così tanto tempo insieme che mi sentivo al sicuro con lui, ma sapevo anche che il nostro rapporto stava cambiando. Quella cosa che avevo sentito nei suoi occhi qualche giorno prima, quel bacio che sembrava averlo cambiato, aveva fatto crescere una tensione tra noi. E io, ovviamente, non avevo idea di cosa fare con quella tensione.
Mi accorsi che stavo procrastinando. Il locale, il lavoro, tutto. Ogni cosa sembrava più confusa del solito, più caotica. Forse era colpa del mio piano contro Kai, o forse era colpa della confusione che sentivo dentro di me riguardo a Cameron. Non sapevo più cosa pensare.
Decisi di prendere il telefono e mandare un messaggio a Cameron. “Hai voglia di prendere un caffè?” scrissi. Non ci sarebbe stato tempo per distrarsi troppo, ma una chiacchierata con lui mi avrebbe fatto bene. E poi, almeno, avrei potuto mettere in ordine i miei pensieri.
Mi vestii in fretta, cercando di darmi una parvenza di calma. Il pensiero di Cameron non riusciva a togliermelo dalla testa. La sua presenza mi faceva sentire sollevata, ma al tempo stesso, mi spaventava. Quando il suo sguardo si posava su di me, era come se tutto il resto scomparisse. Ma quel bacio... avevo sentito il suo calore, la sua intenzionalità, e ora non riuscivo più a dimenticarlo. Non ero sicura di volerlo dimenticare, ma allo stesso tempo, non volevo complicare le cose tra di noi.
Arrivai al caffè dove ci eravamo dati appuntamento. Cameron era già lì, con un sorriso che mi fece sentire come se fossi tornata a casa. Aveva quella calma che mi mancava. Eppure, qualcosa tra di noi era cambiato. Non avevo idea di come dirgli che non riuscivo a smettere di pensare a quello che era successo tra noi.
Mi sedetti di fronte a lui, cercando di mantenere una facciata calma. "Ciao," dissi, cercando di sembrare più normale di quanto mi sentissi.
"Ciao," rispose lui, scrutandomi con attenzione. "Tutto ok?"
Annuii, ma la mia mente non smetteva di girare. "Sì, sì. Solo... tante cose da fare."
"Ti vedo pensierosa," disse Cameron, prendendo il caffè con una mano. "Cosa c'è?"
In quel momento, mi sentii come se tutta la mia barriera crollasse. Avevo paura di ammettere che stavo lottando con me stessa. "Cameron... non so se riesco a gestire tutto questo," dissi, la voce tremante senza che riuscissi a fermarla. "Kai, il suo locale, il mio... il piano che ho... e poi tu, e il bacio..."
Il mio cuore sembrò fermarsi per un secondo. Come avevo fatto a dirlo? Ma lui non mi guardò con disprezzo, non mi evitò. Mi guardò negli occhi, e mi strinse la mano.
"Non devi farlo da sola, Helena," disse lui con dolcezza, ma le sue parole erano cariche di qualcosa che non sapevo come affrontare.
Lo fissai a lungo. Sapevo che Cameron avrebbe fatto qualsiasi cosa per me, ma forse avevo bisogno di più di quanto lui potesse darmi. La sua presenza mi dava conforto, ma mi sentivo anche intrappolata. Perché avevo sempre visto in lui solo un amico, ma ora mi rendevo conto che non era così semplice.
Il nostro incontro si concluse con un silenzio carico, mentre entrambi cercavamo di capire come navigare la confusione che avevamo creato.
E quando me ne andai, la mia testa era ancora un caos. Kai, Cameron, il mio piano... tutto sembrava colpirmi insieme, confondendo le mie priorità. Sapevo che stavo per fare qualcosa che avrebbe cambiato le cose, ma non avevo idea di cosa sarebbe successo dopo.
"Helena," disse lentamente, "quella notte... il bacio... io non ti voglio mettere in difficoltà." Le sue parole erano cariche di sincerità. "Lo so che sei confusa, ma non voglio che pensi che questo cambi qualcosa tra noi. Quello che abbiamo, la nostra amicizia... non voglio rovinare tutto."
Sentii un nodo alla gola. Cameron stava cercando di mettere a posto le cose, ma dentro di me c'era un tumulto che non riuscivo a controllare. "Non lo so nemmeno io, Cameron," risposi, abbassando gli occhi. "Il bacio è stato... improvviso. Non me lo aspettavo, e non so cosa fare con i miei sentimenti ora."
Lui sospirò, guardandomi con un'espressione che parlava più di mille parole. "E io non so cosa fare con i miei, Helena," disse, la sua voce diventando più morbida, quasi vulnerabile. "Mi fai sentire cose che non pensavo di poter sentire, da quando sei tornata... è cambiato tutto dentro di me, e ho paura che... se ti dicessi tutto quello che provo, potrei rovinare tutto. Non voglio perdere la nostra amicizia, non voglio perderti."
Mi sentivo divisa. Da una parte, tutti i pensieri, soprattutto uno in particolare: Kai. Che mi creava una confusione assurda già solo a pensarci. Dall'altra, Cameron, che mi faceva sentire come se tutto fosse possibile, ma che aveva complicato tutto con il suo bacio. Avevo sempre pensato che tra noi ci fosse solo un'amicizia, ma ora sentivo qualcosa di più, e questo mi spaventava.
"Non voglio rovinare tutto nemmeno io," dissi, cercando di mantenere la voce ferma. Ma nel mio cuore, non riuscivo a nascondere la confusione che mi attanagliava. "Eppure, non so se sono pronta per affrontare tutto questo."
"Non devi farlo da sola," disse Cameron, la sua mano che cercò di sfiorare la mia. "Io ci sarò, sempre. E non importa se sono solo il tuo amico o qualcosa di più... ti sosterrò in ogni caso. Ma se decidi di essere più di un'amica, io sarò qui, pronto ad aspettare. Ma devi essere sincera con te stessa."
Il resto della conversazione passò in un attimo, tra parole che non riuscivo a sentire davvero e uno sguardo che sembrava attraversarmi. Quando me ne andai, la mia testa era un caos. Kai, Cameron, il mio piano... tutto sembrava colpirmi insieme, confondendo le mie priorità. Sapevo che stavo per fare qualcosa che avrebbe cambiato le cose, ma non avevo idea di cosa sarebbe successo dopo.

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?HEARTS ON THE RUN?
RomanceDopo anni trascorsi lontano, Helena, una giovane e bella ragazza dell'età di 27 anni, decide di tornare a Silver Place, per prendersi cura del vecchio locale di famiglia. Si immerge subito in un progetto ambizioso, ma la sua determinazione viene mes...