抖阴社区

21.

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«Dovresti tipo stare attenta a dove mettere i cazzo di piedi. Nel caso non avessi capito, si cammina guardandosi attorno, non con gli occhi chiusi» mi riprende Vinnie.

Prima, camminando per le strade di New York in direzione della nostra università, mi sono distratta a guardare una ragazza che dall'altra parte della strada indossava un vestito bellissimo. L'ho invidiata troppo, vorrei tanto avere la sua libertà nel vestirmi senza sentirmi a disagio sotto lo sguardo di qualsiasi persona mi si pari davanti... Distratta, sono finita con la scarpa in una pozzanghera e gli schizzi hanno sfiorato i jeans di Vinnie. L'ho fatto apposta? No. Mi sembra palese.

«Mi dispiace» borbotto sotto voce, ma è un mi dispiace sofferto.

Mettiamo in chiaro una cosa: non sono paziente con le persone. Soprattutto con il genere maschile, tendo ad avere un atteggiamento abbastanza sull'attenti. Ma con la scusa che Vinnie e i suoi amici mi ospitano, voglio cercare di rapportarmi a loro in maniera decente. In un momento normale, gli avrei tirato la borsa in testa per una frase del genere.

«Hai presente le pozzanghere? Ecco, sono piene di acqua... Non sono fatte per essere pestate»

«Ho capito» chiudo il discorso.

Albert nel suo angolino se la ride nel vedere Vinnie così tanto innervosito e io altrettanto infastidita. Capisco che non possa dire molto, già il fatto che sia gentile con me è tanto.

«Hai bisogno che ti presti il cellulare per sentire la tua amica?» mi domanda Albert.

«Sì, grazie» e non vedo l'ora di essermi levata di torno, aggiungo mentalmente.

«Noi dobbiamo muoverci, abbiamo lezione tra cinque minuti» dice Vinnie.

«Dammi solo il tempo di lasciarle in mano il cellulare» gli risponde Albert.

«Io vado avanti» si allontana da solo, con la sua solita camminata pacata e tranquilla.

«Prego per questa notte, stronzo» sussurro, mi sente solo Albert.

Non voglio che mi senta Vinnie, potrebbe cominciare la terza guerra mondiale.

«Lascialo stare, te l'ho detto che siamo tutti strani»

«No, tu e Nick non siete strani, almeno sapete come rapportarvi al sesso opposto» specifico prendendo in mano il suo cellulare.

«Vinnie e Sebastian invece?» chiede.

«No, e si domandano pure perché le ragazze non se li filano di striscio»

«Sono dei bei ragazzi però»

«Ma infatti è facile avvicinare una ragazza con il bell'aspetto. Ma, come vale per noi ragazze, anche per voi se aprite bocca e siete scemi, la persona con la quale ci provate scappa. É la base. E se loro hanno questi atteggiamenti, è assurdo che si domandino il perché le ragazze non li vogliano» spiego.

«Ne sai tante tu» mi sorride Albert.

«Sono cose che sanno tutti» specifico creando il contatto della mia migliore amica.

«Dovresti darci delle lezioni private di conquiste, a tutti e quattro» propone Albert.

«Certo, immagino già le facce di Vinnie e Sebastian»

«Questo sabato hai da fare?» chiede.

«Sì, avrò sicuramente da fare » non ho intenzione di stare chiusa in appartamento con loro.

«Nel caso in cui ti volessi liberare, mi farebbe piacere che ci fossi anche tu con noi, così mi dai un aiuto con una ragazza... Sai, è un po' che provo a parlarle ma non ci riesco...» si confida, ma viene interrotto da una chiamata sul cellulare.

Glielo passo, faccio giusto in tempo a leggere il nome di Vinnie sullo schermo. Non lo lascia respirare nemmeno per un secondo.

Ne approfitto per salutarlo con la mano e raggiungere la mia migliore amica in biblioteca.

Il primo giorno dell'università è stressante, così tante persone e facce nuove. Sembra di trovarsi in un altro mondo, parallelo. Mi guardo attentamente attorno mentre raggiungo la biblioteca, non devo solo vedere Claire, ma anche incontrare il mio ex per prendere i soldi che mia mamma mi ha fatto arrivare sul suo conto... Vorrei dare una mano a pagare almeno qualche settimana di affitto.

Entro in biblioteca e la mia miglior amica fa segno con la mano. Con lei ci sono anche le sue coinquiline, Rachel e Sierra. Vinnie sarà contento di sapere che la sua adorata verrà a studiare nella sua stessa università. Farò il possibile per farli incontrare, giusto per rovinargli la giornata e provare a dargli appuntamento con Rachel, di nuovo.

Si alzano tutte e tre dal posto a sedere e mi raggiungono fuori.

«Ho fame, voglio mangiare qualcosa» mi avverte Claire.

«Sierra ieri sera ha fatto uno spuntino di mezzanotte abbondante a tutte e tre e ci siamo finiti i biscotti per la colazione» spiega Rachel.

Le invidio. Anche io vorrei tanto avere delle compagne di appartamento come loro, che si capiscono.

«Sai che c'è Vinnie in università?» le chiedo.

«Davvero?» domanda lei con gli occhi a cuoricino.

«Ti prego Beth, faglielo incontrare di nuovo, sono giorni che non fa altro che parlare di lui» mi supplica Claire.

«Tra un po' si stamperà una sua foto da attaccare in camera» risponde Sierra.

«Se lo troviamo, lo andiamo a salutare» le dico sorridendo.

Ci andiamo ad accomodare a un bar non molto distante dalla biblioteca e prendiamo qualcosa da mangiare. A me basta un caffè, l'indispensabile per riuscire ad arrivare sveglia fino a fine giornata.

«Questa notte ho dormito malissimo» racconta Claire.

«Sai qual è la migliore soluzione a una notte dormita male?» chiede Rachel.

«Qual è?»

«Una nottata fuori in discoteca»

«Sai, non penso funzioni così» le dico e ridono tutte.

«Questo sabato ho sentito di un evento molto interessante, fanno della bella musica nella Lower Manhattan» propone Sierra guardando il cellulare.

«Vi va di andare?» chiede Claire.

«Sì» sono la prima a rispondere:«Vi prego, perché i ragazzi invitano a casa delle ragazze e non ho voglia di stare nell'angolo a guardarmi la scena»

«Ti salviamo noi» mi prende la mano Claire.

L'idea di essere impegnata questo sabato mi tranquillizza. Mi dispiace per Albert, non avrò modo di aiutarlo con la ragazza che gli piace, ma ci saranno altre occasioni.

PAUSE - Vinnie Hacker.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora