PAUSE - Vinnie Hacker.

La mia testa è ancora ferma alle labbra di Vinnie sul mio collo qualche ora fa, non ho ascoltato una mezza parola di Claire. Non riesco a togliermi dalla testa le sue mani sui miei fianchi, il suo profumo, niente... Che cazzo ho combinato? Beth, non voglio una relazione mi ha detto, gli ho mentito spudoratamente perché io solo quello voglio. Ma ora non ne sono nemmeno più tanto sicura. Può una persona essere così tanto capace di condizionare le scelte che facciamo nella vita? 

«Quindi il volo?» domanda Claire. 

«Vinnie mi ha letteralmente cancellato il volo, senza che io nemmeno lo sapessi» torno alla realtà. 

«Ha chiamato me, ho sentito io l'assistente perché lui non era capace» sorseggia il suo tè con tranquillità:«Pensa te, a diciannove anni non saper chiamare un numero... Vedi che non fa per te?»

Quasi mi cade il biscotto dalla mano quando sento quelle parole. Le persone che mi circondano si sono messe d'accordo a rendermi la vita più complicata di quanto non lo sia già.

«Potevi almeno dirmelo? Non me ne andavo via per sempre» mi lamento.

«Mi hai fatto una promessa, ho intenzione di fartela mantenere» risponde.

«Avevo bisogno di quei giorni lontana da qui» dico.

«No, non ne hai bisogno Beth» sottolinea, come se capisse ciò che provo:«Tu hai bisogno solo di far fronte all'ostacolo che ti si è posto davanti in questo momento. Non devi scappare, se scappassimo tutti di fronte a ogni difficoltà non saremmo in grado di concludere nulla in questa vita. Invece no, ti toccherà vedere Cole? Allora vedrai Cole e imparerai ad accettare il fatto che in questa città esiste anche lui. Cosa ci guadagni ad andartene e poi tornare? Tanto le cose qui non cambieranno, rimetterai piede in città e te lo ritroverai lo stesso davanti. Meglio cominciare a farci l'abitudine il prima possibile» lo dice con una calma che fa quasi paura.

Non riesco a condividere il suo ragionamento, se una persona ha bisogno di staccare lo fa e basta, indipendentemente dal fatto che poi si ritrovi davanti la stessa situazione. La può affrontare con una testa diversa, più lucida.

«Non dovevate farlo, lo sai che adesso mi tocca vivere con i ragazzi? Secondo te, uscirò sana di mente per un mese intero chiusa nello stesso posto con Sebastian?» le chiedo.

«Non ti preoccupare, ho già chiamato un'agenzia che si occuperà di trovarti una stanza»

«Un'agenzia?»

«Sì»

«E poi dovrei pure pagarla»

«Ah, si pagano?»

«Claire, pensi che ti cerchino una stanza gratis?» le chiedo.

«Che ne so io» risponde.

Non posso crederci. Come non posso credere di essere ancora qui.

«Non importa, mi arrangerò in qualche modo» le dico:«Ma sappi che la tua collaborazione con Vinnie non mi è piaciuta, avevo promesso a mamma e papà che sarei stata con loro»

«Beth, sono i primi a volerti vedere qui, felice e realizzata»

«E io non sono né felice né realizzata»

«Lo sarai» mi rincuora:«Devi avere pazienza»

La vedo molto dura, soprattutto in questo momento in cui ogni cosa che faccio va a rotoli. Non riesco a starmene ancora seduta qui, perciò saluto Claire e mi allontano per tornare e cominciare a capire cosa diavolo farne dei giorni che mi toccherà passare qui. Non ho intenzione di affrontare male ogni situazione che mi si presenterà davanti, semplicemente voglio chiarire le cose con quelli che sono i miei ostacoli per adesso, i ragazzi in primis.