Non so che diavolo fare, se presentarmi davanti ai ragazzi dal nulla o se incamminarmi a piedi verso casa di Claire che è praticamente dall'altra parte della città. Vaffanculo Sebastian, vaffanculo qualsiasi scelta nella vita che mi ha sempre fatto tornare davanti a questo maledetto edificio. Una cosa volevo: passare la serata in un posto confortante, con la mia migliore amica. Neanche questo posso fare.
Trascino via i miei borsoni prima che si inzuppino completamente sotto la pioggia e mi muovo a entrare, già il mio ritorno è inaspettato, se arrivo pure infradiciata dalla pioggia mi prenderanno per pazza.
Ho l'acqua che mi entra persino dalle scarpe.
Quando comincio a salire le scale, sento un baccano assurdo nel condominio. Qualcuno sta litigando, buttando a terra cose, se si sente così tanto figuriamoci quante cose hanno sentito i vicini che vivono vicino ai ragazzi. Mi dispiace per loro. Per i vicini.
La pota dell'appartamento dei ragazzi si apre e Lion si fionda fuori dalla porta a velocità della luca con le sue valigie ben preparate:«Siete un covo di matti, non voglio più avere a che fare con voi»
Sembra non vedermi nemmeno, mi sfreccia affianco per andare al piano di sotto, non prende nemmeno l'ascensore. Che cosa sarà successo?
«Lion aspetta...» sbuca fuori Nick, si ferma sulla soglia della porta d'ingresso.
Accenna a un sorriso quando mi vede e io ricambio. Breve ma intenso, non lo vedo solo da qualche ora e già sentivo, un poi, la sua mancanza.
«Abbiamo... Abbiamo appena perso il nostro coinquilino» mi spiega in poche parole.
«Ah...» non so che altro dire:«...Mi sembrava un po' di fretta, infatti»
«Sì, aveva fretta di andarsene via» conclude.
«Come mai?» non so nemmeno perché lo sto chiedendo.
«Diciamo che... Non è molto facile vivere in questa casa, ci vuole un carattere forte e da menefreghista perché quella volta che capita che...» e si sente il rumore come di un bicchiere che cade a terra. Poi un altro.
Io e Nick ci guardiamo negli occhi, immobili, io ancora sulle scale, lui davanti alla porta dell'appartamento, mentre in quella casa sembra esserci una terza guerra mondiale. Poi il silenzio. Levati dal cazzo, detto con voce calma da qualcuno.
«Che ne dici di entrare?» propone Nick abbozzando un sorriso falso sul volto.
«Sì, non vorrei che i vicini sentissero tutto» rispondo.
«Oh, penso abbiano già sentito abbastanza» mi fa cenno di entrare.
Quando entro in appartamento, sembra di stare davanti a... Non so nemmeno come descriverlo. Albert sta in piedi e Vinnie sul divano con le braccia aperte. Sembrano stare entrambi molto bene, non capisco che cosa sia successo qualche secondo fa. Poi Vinnie si alza in piedi barcollando e capisco che no, in fondo non statosi bene. Albert lo segue con lo sguardo:«Io e te non abbiamo ancora finito»
«Ehm ehm» fa finta di tossire Nick.
Entrambi si voltano verso di noi e spalancano gli occhi quando mi vedono con i borsoni sulla soglia della porta:«C'è stato un problema con il volo, non so ancora quando partirò»
«Che diavolo ti è successo?» è la prima cosa che mi chiede Vinnie vedendomi in quelle condizioni. Penso di non avere una singola cosa a posto.
«Ho preso un po' di pioggia...» come se non fosse ovvio:«... E non volevo disturbare ma... Ho scoperto che Sebastian fa il tassista e non ha esitato a farmi il favore di portarmi in un posto opposto a dove volevo stare» confesso.

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PAUSE - Vinnie Hacker.
FanfictionBethany si trova in crisi con la sua relazione. Scopre il tradimento del proprio fidanzato e gli propone di pareggiare i conti per riportare in sintonia la loro relazione, cercando un ragazzo con cui ricambiare il tradimento. Ma se questo pareggiare...