PAUSE - Vinnie Hacker.

Questa notte non ho praticamente chiuso occhi, non sono riuscita a dormire bene. Nonostante io sia andata a letto alle nove, mi sento dieci volte più stanca del solito. Io e Cole facciamo colazione e ci vestiamo, riusciamo a uscire in tempo di casa per arrivare in università in orario. É stato strano svegliarsi senza il casino dei ragazzi, i loro litigi e le corse per la casa. L'unica cosa positiva di questa mattinata è stato il bacio a colazione di Cole, per il resto ho solo un grande mal di testa.

Quando arriviamo in università, mi fermo davanti alla caffetteria per aspettare Claire. Di solito non ci mette molto ad arrivare. Cole decide di restare con me a farmi compagnia, ma sta in silenzio. Non spiccica una parola.

«Quanto ci mette?» si lamenta.

«Sarà qui a momenti» queste le prime parole del mattino.

Poi mentre controllo il cellulare sento la stretta forte di Cole attorno al mio corpo, improvvisa, fa scontrare le nostre labbra facendomi quasi male. Mi scanso per il dolore al labbro inferiore e lo guardo arrabbiata:«Ma che cosa ti prende? Mi hai fatto male»

«Buongiorno Beth» è la voce di Albert.

Mi giro nella sua direzione ed eccoli lì: Albert e Vinnie. Non si fermano a parlarmi, solo Albert mi saluta mentre Vinnie guarda nella nostra direzione abbozzando un sorriso che trattiene una risata bella sonora. Lo conosco, probabilmente starà pensando qualcosa di divertente su Cole. Ma non apre bocca per parlarmi.

«Ciao ragazzi» li saluto.

Poi non capisco se Vinnie mi stia guardando direttamente negli occhi perché indossa gli occhiali da sola, ma ho come la sensazione che sia così visto che il suo sorriso sparisce in un attimo dal viso. Seguo con gli occhi i due che si allontanano in direzione dell'aula e Cole mi coglie alla sprovvista prendendomi il cellulare dalla mano.

«EHI» gli dico tornando a concentrarmi su di lui.

Comincia a scorrere con le dita sullo schermo del cellulare, sembra sollevato quando trova ciò che stava cercando:«Ora tocca anche a lui, immagino sia Albert»

«Cosa stai facendo?»

Mi mostra lo schermo, ha bloccato anche Albert.

«Perché? Cosa c'entra lui?»

«É da ostacolo nella nostra relazione, non lo vedi come ti ha guardato?»

«Ma se mi ha appena rivolto parole, sono sua amica, lo fa per educazione» mi sale il nervoso.

«O forse perché è girata voce che tu sia una semplice, visto che ti sei fatta il suo amico» gli esce dalla bocca.

«Cosa cazzo hai detto?» gli chiedo.

«Lascia perdere» cerca di chiudere il discorso:«Ora gli ostacoli alla nostra felicità sono stati rimossi» e ne sembra fiero.

«Mi spieghi quando sei diventato così?» domando.

«Così come?»

«Così stronzo? Non eri così geloso, non te ne fregava niente di nessuno»

«Questo era il prima, ora visto quello che è successo la situazione è diversa e io voglio essere sicuro che tu sia innamorata di me» spiega:«Perché è questo che sei, visto che sei tornata da me»

Non riesco a capire il suo ragionamento malato. É come se in queste settimane avesse battuto la testa da qualche parte, o come se mi avessero rimpiazzato il fidanzato con una sua brutta copia. La gelosia è stato l'ultimo dei nostri problemi, facendo così sta solo complicato la nostra situazione che di base è già fragile.