抖阴社区

                                    

«Ci sei? Guarda che devi concentrarti» mi passa la mano davanti al viso Claire.

Siamo davanti a quello che potrebbe essere l'appartamento della mia salvezza. 

«Scusami»

«É per quello che ti ha detto Vinnie?»

«É un'insieme di cose»

«Ti tirerò fuori da lì» risponde lei con certezza suonando al campanello.

Quando la porta si apre, davanti a noi sembra che ci sia la nebbia. Un odore di sigarette e di erba che si propaga per tutto il corridoio, una nube così fitta che sembra quasi impossibile vedere il resto della casa. Ma dove diavolo mi trovo?

«Claire... »

«Finalmente, ce ne avete messo di tempo» risponde la ragazza che ci ha aperto, tenendo una sigaretta in una mano e una bottiglia di vino quasi vuota nell'altra. Non sembra nel pieno delle sue forze.

«In realtà, siamo anche in anticipo» risponde Claire.

Io non ho il coraggio di parlare. Mi sembra tutto fuorché un appartamento in cui potrei stare io. 

«Entrate pure» dice lei.

Per riassumere il tutto posso solo dire che siamo uscite da là dentro in cinque minuti. Le ragazze erano stese sui loro divani, mezze addormentate, non penso fossero coscienti. L'unica in grado di parlare era proprio la ragazza che ci ha aperto la porta, anche lei è inciampata due volte sui suoi stessi piedi e sbattuto la spalla addosso al muro dando pure la colpa a noi. 

«Claire...» prendo un respiro profondo quando usciamo da là dentro:«Posso sapere dove hai trovato l'annuncio dell'appartamento?»

«Me l'ha passato Rachel, una di quelle ragazze frequenta la sua università»

«Buono a sapersi»

«Senti, mi fidavo di Rachel... Non pensavo mi passasse questo appartamento, le ho detto chiaro e tondo che doveva essere un ambiente accogliente»

«Lo è infatti, è molto accogliere per i tossici, sembrava di stare in un centro di riabilitazione»

«Non ho idea che idea si sia fatta di te...»

«Non lo voglio nemmeno sapere» chiudo il discorso. 

Il mio pensiero va dritto all'appartamento dei ragazzi, quello in cui non so per quanto tempo potrò stare. A fine mese avranno il nuovo coinquilino e io resterò da sola... A meno che non sistemi la situazione con Cole, che richiede però più tempo del previsto. 

«Ti aiuterò, te lo prometto, tutto pur di non farti tornare con Cole»

Cole...

«Non ti preoccupare Claire, apprezzo molto» le sorrido amaramente. 

É come se l'ennesima consapevolezza mi fosse crollata addosso. 

«Ora devo scappare, però ti prometto che questa sera mi impegno» mi abbraccia forte.

E se ne va via. Io resto da sola, davanti a quell'edificio e decido di andarmene via. Non ho idea di dove mi trovo, New York è ancora nuovo per me e non avendo un numero nel cellulare non riesco nemmeno a usare Google Maps per capire dove mi trovo. Così, con la scusa della ricerca del wifi, comincio a vagare per la città per trovare una caffetteria e connettermi da lì. 

Fortunatamente il cellulare mi invia una notifica quando mi trovo nei pressi di un wifi libero e i siedo su una panchina all'ingresso di Central Park per connettermi e memorizzare la mappa di ritorno all'appartamento dei ragazzi. 

Cerco sullo schermo del cellulare quando da Instagram mi arriva una notifica da Vinnie e subito una anche da Albert.

Vinnie: mandami la posizione prima che ti perda.

Albert: scusami per prima, quando torni a casa? 

Rispondo solo ad Albert, Vinnie può anche andare a farsi fottere dopo la risposta di merda che mi ha dato. Mi auguro che Albert non gliela faccia passare liscia. 

«Il destino ci fa sempre ritrovare» Cole è fermo davanti a me. 

Mi guardo attorno confusa, non capisco come sia possibile che in tutta New York lui si trovi proprio qui. Non che mi dia fastidio. 

«Mi hai seguita?» la butto sul ridere.

«Ti pedino da questa mattina» risponde lui ironico.

«Non c'eri nemmeno in università»

«Avevo alcune commissioni da fare»

«Come mai sei qui? Il nostro...» mi blocco:«... il tuo appartamento è dal questa parte del parco»

«I miei genitori sono venuti a farmi visita, li ho appena riaccompagnati all'hotel» risponde, sembra onesto. 

Poi il mio cellulare vibra di nuovo.

Vinnie: mi sento il fiato di Claire sul collo, dove passo a prenderti? 

Insiste ancora. Ma no. Se lui ha un carattere di merda, anche io sono capace di averlo.

«Mi devi ancora una cena, comunque» mi ricorda mentre guardo ancora il telefono.

«Non me la sento, onestamente, è un periodo di merda» rispondo.

«Una cena ti farà solo che bene»

«Con te? Seriamente? Perché io la penso diversamente»

«Sono il tuo fidanzato»

«Non lo sei, al momento»

Sono innervosita e direi che si vede. 

«Lo sono, stiamo ancora insieme, stiamo solo in una mezza pausa che presto finirà» insiste lui.

«Lo vedremo» mi alzo dalla panchina per andarmene via, ma lui mi afferra con forza il braccio per fermarmi.

«Non vuoi che finisca presto?»

«Non so nemmeno come ti possa anche solo passare per l'anticamera del cervello che io possa andare a letto con un altro»

«É facile, tra quelli dell'appartamento ne avrai uno no?»

«Ma ti rendi conto della facilità con la quale me lo stai chiedendo?»

«Perché ti stai comportando in questo modo con me? »

«Te lo chiedi per davvero? Direi che sia ovvio»

«Ora stai solo facendo la vittima»

«Con le corna»

«Non sono corna, sono consapevolezze»

«Sono solo cazzate e tu lo sai»

Lascia andare la presa:«Quando torneremo insieme lo capirai, ora ti lascio ai tuoi capricci, devo recuperare lo studio»

«I miei capricci? O i tuoi capricci?» ho bisogno di andarmene via da qui.

Lui fa un passo verso di me e mi appoggia le mani sulle spalle. Avvicina le sue labbra alla mia fronte e mi lascia un bacio:«Quando tornerai in te, mi troverai a casa nostra»

Insiste con il plurale, insiste sul nostro futuro, insiste su qualsiasi cosa sia noi. Ma perché, in questo momento, mi infastidisce il pensiero? Ho bisogno di farmi una camminata. 



PAUSE - Vinnie Hacker.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora