«Guarda che puoi sempre cambiare idea, ci saranno anche le ragazze ma non per questo ti lasceremo da sola» commenta Albert appoggiato con la spalla sullo stipite della porta della mia stanza mentre mi sto preparando per la serata.
La settimana è stata più breve del previsto, in un attimo è già sabato e sono già davanti allo specchio a prepararmi per uscire con le mie amiche. Non sono successe cose molto divertenti, anzi, dopo che Vinnie mi ha detto quella cosa in ascensore non ci siamo neanche rivolti parola più di tanto. Molti sguardi, sì, si è assicurato come sempre che io mi presentassi in università, sì, e si è preso un altro palo dalla sua ex ragazza. Una cosa che ho capito di lui è che non si arrende facilmente, anche quando è evidente che sia giunta l'ora di farlo.
«Mmh... Ho I miei dubbi » ci scherzo su, ma so che una volta che le ragazze avranno fatto ingresso di questo appartamento non avranno tempo per me ed è giusto così.
«Siamo ragazzi, abbiamo questa tendenza innata a proteggere una ragazza che conosciamo se è in difficoltà» risponde.
«Non importa, tanto non vedo l'ora di uscire con le ragazze, non passiamo del tempo insieme da un bel po'» mi infilo il primo orecchino.
«Hai più trovato altre sistemazioni?» mi chiede.
«No, ma sono alla ricerca promesso, entro fine mese riuscirò a liberare la stanza» rispondo prontamente.
«No, non te lo dicevo per quello! Puoi restare fino a fine mese senza problemi, è che non mi dispiace la tua presenza in casa, almeno ho una persona con cui parlare senza avere paura di avere un pugno in faccia» ironizza lui.
«Se stai parlando della reazione che ha avuto Vinnie, tu non sei dalla parte del torto... Sei solo stato sincero con lui, come dovrebbero esserlo tutti gli amici»
«Peccato che non tutti la pensino allo stesso modo, lui per primo»
«Ci arriverà prima o poi, capirà che non sono questi i modi per risolvere i problemi»
Albert abbassa lo sguardo e tiene le braccia conserte. Capisco subito che la reazione di Vinnie lo ha infastidito ma so anche che gli vuole bene e che quelle parole non sono state dette per ferirlo, solo per aprirgli gli occhi.
Faccio dei passi in avanti verso Albert e lo guardo negli occhi:«Cosa ti preoccupa?»
«Nulla» mente.
«Ogni tanto fa bene parlare con qualcuno estraneo alle vostre situazioni, io ti ascolto volentieri» gli sorrido.
«É solo che abbiamo tutti e quattro un rapporto così fraterno che... A volte non capisco come sia possibile che succedano queste cose. Sebastian ha fatto male a Nick e Vinnie ha quasi minacciato me»
«Sebastian e Vinnie devono solo capire che non possono comportarsi così e tu e Nick siete gli unici in grado di farglielo capire, ma non con la rabbia addosso, con la calma» provo a consigliare.
Albert continua a guardarmi senza aggiungere altro, ha la mente annebbiata dai suoi pensieri ed è giusto che sia così, nonostante lui non abbia colpe. Poi sorride e mi guarda ancora.
«Ti sei dimenticata di metterti l'altro orecchino»
Mi tocco il lobo sinistro e ha ragione, mi sono lasciata prendere dalla conversazione e me ne sono dimenticata. Corro in direzione del comodino e lo prendo.
«Devi andare via presto?» chiede.
«Ho ancora una ventina di minuti, devo chiamare il taxi» rispondo.
«Allora ti aspetto di là in salotto, tanto le ragazze prima di un'ora non arrivano» si sposta dalla porta della mia stanza e raggiunge i ragazzi nel salotto che stanno chiaramente già cominciando la serata visto che si sentono ridere e parlare ad alta voce.
Nick continua a dire ancora ancora ancora, più alcol. Intuibile che per loro la serata abbia già preso una svolta positiva.
Mi guardo un'ultima volta allo specchio prima di uscire dalla stanza: mi sono sistemata i capelli scuri in una coda bassa, fondamentale per il caldo che farà dentro al locale, e ho abbiano un top nero con una gonna lunga fin sopra le ginocchia, abbastanza attillata, mettono in mostra le mie curve.
Raggiungo i ragazzi nel salotto e quando entro lo sguardo di Vinnie e di Nick si sposta su di me. Non dicono niente, Albert continua a parlare con Sebastian che come sempre mi ignorano, mentre loro due mi guardano per qualche secondo, per poi tornare sui loro discorsi. Vinnie prende in mano il bicchiere e tira un sorso molto profondo.
«Beth» mi chiama Albert quando si accorge che sono lì con loro:«Vieni qui con noi, ci facciamo uno shot tutti insieme»
«Oh no... Non...» vorrei finire la frase e dire che non mi piacciono molto, ma vengo interrotta dall'intervento di Sebastian.
«La vuoi vedere ubriaca ancora prima di farla arrivare al locale?» ride Sebastian, prendendo un altro sorso dal suo bicchiere.
Non ho intenzione di farmi mettere i piedi in testa da nessuno. Non da Sebastian.
«Magari non le piace bere» commenta Nick.
«Oh no, pensa che le piaccia vista l'ultima volta» dice Vinnie, quando mi ha offerto un drink da bere.
«Lasciatela stare, non vorrei tenerle i capelli in bagno» riprende Sebastian.
Non fa nemmeno in tempo a finire la frase perché mi trovo già seduta accanto ad Albert pronta a prendere ciò che mi spetta.
«Penso che succederà ma a parti inverse» gli rispondo male.
«Menomale che non ci troveremo nello stesso locale»
«Già, così almeno posso risparmiarmi l'ennesimo schiaffo che ti prenderai da una ragazza» afferro il bicchierino che Albert mi lascia in mano.
Nick quasi si soffoca quando sente le mie parole, ma questo perché sono sicura che sappia che sia vero. I ragazzi prendono in mano il loro bicchierino e beviamo tutti contemporaneamente. Il liquido scende per la mia gola, la sento bruciare per qualche secondo, poi il fastidio passa. Non ho idea di che cosa sia, ma non mi fa impazzire.
«Altro gin?» chiede Vinnie guardandomi.
Era gin liscio?
«Devo scappare» invento.
Non ho intenzione di bere altro. Non voglio arrivare nel locale già ubriaca per colpa loro, o peggio, bere troppo e farmi passare la voglia di uscire.
«Quante scuse» minaccia lui:«Debole»
Se c'è una cosa che non sopporto è quando le persone mi sottovalutano.
«Albert» dico:«Fammene un altro»
Vinnie mi guarda sorridendo, passandosi la lingua sulla dentatura perfetta, quasi soddisfatto del fatto che sia riuscito a tirare fuori una reazione da me. Albert è titubante, ma mi ascolta e versa altro gin liscio nei nostri bicchierini.
Vinnie tiene lo sguardo fino su di me e io faccio lo stesso, anche mentre buttiamo giù l'alcol. I nostri bicchierini toccano contemporaneamente il tavolo di legno, quasi in segno di sfida. Mentalmente mi ripeto che forse sia meglio andarmene per evitare di rimanere incastrata qui per tutta la serata, e per una volta mi ascolto.
Prendo in mano il cellulare e lascio l'indirizzo all'uber che dovrebbe passare a prendermi. Cinque minuti di attesa.
Mi alzo e mi avvio verso la porta d'ingresso per mettermi le scarpe e uscire di casa.
«Hai bisogno di un passaggio?» mi chiede qualcuno alle spalle.
«No, Vinnie» mi giro verso di lui.
Quando vede che lo sto guardando il suo sguardo si sposta dal basso subito verso il mio viso, ma sono certa che qualche secondo fa stesse guardando altro. Non si è nemmeno impegnato troppo a nasconderlo.
«Come raggiungi il locale?» insiste.
«Uber»
«Albert ha bevuto meno di tutti, potrebbe darti un passaggio»
«Non c'è bisogno, l'uber sarà sotto casa tra cinque minuti»
«E se il passaggio te lo dessi io?»
«Non vorrai forse perderti le ragazze che stanno per arrivare» lo prendo in giro e lui sorride.
«Non montarti la testa, è solo per assicurarmi che tu non ti perda» mi fa scendere con i piedi per terra.
«Con un'altra persona alla guida è difficile»
«Divertiti sta sera e attenta a tirare calci ai ragazzi» mi avverte.
«Tu tratta bene le ragazze, se vuoi divertirti» consiglio.
Lui scoppia a ridere e si sistema i capelli ricci. Saluto i ragazzi ed esco di casa. Fuori praticamente si gela e mi ringrazio mentalmente per essermi portata dietro la giacca più pesante.
L'uber arriva puntuale e io lascio l'indirizzo del locale. Quando arrivo dopo mezz'ora di strada, noto che fuori è davvero pieno di gente. New York è pur sempre New York, ma pensavo che le ragazze avessero scelto un locale meno conosciuto... Invece no, sembra che metà della popolazione si trovi proprio qui.
Mi guardo attorno e le ragazze, quando mi vedono, mi fanno cenno di seguirle. Sono già in fila, circa a metà. Ho come l'idea che ci sarà un bel po' di tempo di attesa e in parte ringrazio mentalmente Sebastian e Vinnie per avermi provocata a bere... Almeno il fatto che mi stia salendo leggermente mi fa sentire meno il caldo.
«Ma come siamo belle questa sera» mi saluta la mia migliore amica abbracciandomi forte.
«Questa sera dobbiamo rimorchiare» commenta Sierra.
«Sì, è da un po' che non sento una presenza maschile. Se questa sera sentire rumori strani in camera mia, saprete il perché» aggiunge Rachel.
«Questa sera forse c'è un ragazzo della nostra università che ho adocchiato da un po', forse con qualche drink in corpo potrò finalmente parlargli» saltella Claire.
«Ti farò da spalla» la rassicuro.
«Troppe persone» si lamenta Sierra.
«É un evento importante, ci sarà mezza città, resistiamo» dice Rachel.
«Come stanno andando le cose con i ragazzi?» mi chiede Claire.
«Meglio, in questi ultimi giorni non ci siamo parlati molto»
«Che fortunata che sei, almeno stai in mezzo ai manzi ogni giorno» commenta Rachel.
«Diciamo che non abbiamo un bel rapporto, farei volentieri cambio» le confesso.
«Se vuoi un giorno tu vieni a dormire in camera mia e io mi sposto nell'appartamento dei ragazzi, non mi dispiacerebbe rivedere Vinnie» mi propone.
Immagino che anche a Vinnie non dispiaccia rivedere Rachel, in fondo l'ha detto anche lui.
«Penso che gli farà piacere» rispondo.
Passa una bella mezz'oretta e noi siamo ancora fuori, più avanti nei posti di fila. Ci siamo quasi, ancora un po' di attesa. Poi il mio sguardo si sposta su delle persone che ci stanno passando accanto. Un gruppo di cinque ragazzi, uno di questi lo conosco, perché si tratta di Cole.
Non avevo idea che ci fosse anche lui questa sera. Dopo il litigio al Central Park non l'ho più sentito. L'ho visto solo in università, ma ho fatto il possibile per ignorarlo. Non mi sento ancora pronta a parlargli con tranquillità, sono ancora troppo arrabbiata.
Lui non mi vede, non mi nota, ma io sì.
«No» è la risposta di Claire:«Cambiamo locale»
E sarei anche d'accordo con lei, se non fosse per il fatto che non voglio farmi rovinare la serata da lui. Mi divertirò con le mie amiche nonostante la sua presenza.
«Non c'è bisogno, lo ignorerò, non ho intenzione di dargli attenzioni»
«Voglio sentirti dire la stessa frase dopo un paio di drink» ride Sierra.
«Nel caso, fermatemi» le obbligo.
«Non te lo posso promettere» Rachel si morde la labbra mentre guarda delle persone dietro a noi.
Mi giro e mi rendo conto quasi subito di chi parla. Il taxi si ferma quasi davanti al locale ed escono quattro ragazzi e quattro ragazze, sono Vinnie, Albert e gli altri. Anche loro qui. Senza che nemmeno farlo apposta.