抖阴社区

                                    

Lo squillare del telefono catturò la sua attenzione e lo costrinse a mettere in pausa le sue canzoni preferite, mentre si apprestava a salire sul pullman numero 5, aprendo l'applicazione sul telefono per poter scannerizzare il qr code del biglietto.

«Ciao Jin, tutto bene?» domandò rispondendo alla chiamata di Seokjin, il suo migliore amico, nonché compagno di università.
Purtroppo, il corso al quale prese parte oggi era stato suddiviso in due turni e i due si trovarono separati, uno dalle 13 alle 16 e l'altro dalle 17 alle 20 di ogni freddo mercoledì.

«Ehi, Jimin. Sì, la Moss ha dato anche a voi la ricerca per sociale?» psicologia sociale era uno dei moduli più importanti del loro corso e come tale, richiedeva un dispendio di energie maggiori.

«Sì, scegliere un argomento e trovarci degli articoli correlati che sostengano la tesi generale, le solite cose insomma» sbuffarono in contemporanea, quando Jimin si accorse di essere arrivato alla sua fermata.

«Jin, devo andare» si salutarono, premette il pulsante per la fermata, ringraziò l'autista e scese dal pullman indossando il cappuccio della sua giacca.

Percorse un tratto di strada circondato dal alberi, ora spogli per la stagione fredda.
Quella del mercoledì sera non era la fermata più vicina a casa sua, purtroppo l'ultimo pullman che fermava lì, partiva dalla fermata in centro pochi minuti dopo le 20:00 e anche correndo, non sarebbe mai riuscito a prenderlo, data la distanza fra l'università e la fermata; perciò l'attuale fermata era più lontana, non di molto, solo 10 minuti, ma la pioggia non era di aiuto.

«Che tempo di merda» sbuffò inserendo le chiavi nella serratura, alzò la maniglia e una volta nell'ingresso, si tolse le scarpe ed entrò in casa.

Era una casa molto carina e accogliente, distribuita su due piani.
Una cucina non abitabile, un salotto con sala da pranzo e al piano di sopra due camere da letto e un bagno.

Due camere da letto perché una era del suo coinquilino, che Jimin detestava con tutto il suo cuore; difatti la sua stanza preferita era la propria camera da letto, che Jimin aveva reso propria mettendoci delle foto con i suoi migliori amici, Jungkook e Taehyung, che purtroppo vivevano a Seoul, delle foto con sua madre, poster dei suoi cantanti preferiti e tutto ciò che poteva ricordargli casa e farlo sentire meno solo.

Il resto delle altre stanze era condiviso con il suo coinquilino, quindi le evitava per gran parte del tempo e le sfruttava quando era da solo in casa, unici momenti in cui si sentiva libero dagli occhi di Yoongi e utilizzava questi momenti anche per ballare, perché il ballo era la più grande passione di Jimin.

Non aveva ancora trovato una scuola di danza e una sala prove in cui esercitarsi, perciò sfruttava camera sua, metteva la musica a palla e si muoveva sul ritmo delle canzoni cantate spesso da lui e arrangiate assieme ai suoi migliori amici, negli anni trascorsi in Corea.

Nessuno sapeva di questa sua passione, neanche Seokjin, uno dei suoi migliori amici.

Era una sua passione personale, quasi privata che non voleva far sapere a nessuno perché Jimin teneva particolarmente alla sua privacy e senza di essa si sentiva terribilmente vulnerabile.

Il suo coinquilino era un ragazzo freddo, scorbutico, che stava quasi sempre sulle sue e quando non era così dava fastidio facendo feste fino ad orari improponibili oppure producendo rumori osceni dalla sua stanza.

Stando alle conoscenze di Jimin, il ragazzo non studiava ma lavorava in una lavanderia nel centro città.

Spesso si era chiesto perché un ragazzo coreano come lui era venuto fin lì per lavorare in una squallida lavanderia, non che il biondo avesse qualcosa contro questo tipo di lavoro, ma gli era sempre risultato strano.

Stuck with you || YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora