Due giorni.
Due giorni da quando Jimin aveva messo piede fuori dalla sua stanza.
Due giorni dall'ultima volta dove aveva parlato con il maggiore.
Si era inventato la scusa di stare male, un forte mal di testa che non gli dava la possibilità di alzarsi da letto, continuò ad usare questa scusa ogni volta che Yoongi bussava alla sua porta dicendogli che il pranzo o la cena erano pronti.Il corvino era fin troppo preoccupato e premuroso nei confronti del minore; gli preparava cena e pranzo, ogni santo giorno.
Si fermava fuori dalla sua porta e gli chiedeva come stava, se aveva bisogno di andare all'ospedale o se aveva bisogno di qualsiasi cosa.A volte si fermava e restava fuori dalla porta anche solo per capire se fosse sveglio.
Jimin, a causa del pavimento in legno, sentiva ogni singolo passo e si rendeva conto di essere antipatico con il maggiore ma la verità era che non era assolutamente pronto ad un confronto.Aveva passato gli ultimi giorni a pensare e ripensare a tutto quello che era successo; a partire da quella maledetta applicazione, al scoprire che quel ragazzo con cui parlava era il suo coinquilino e al fatto che aveva avuto del sexting con lui.
«Come cazzo è stato possibile?!» continuava a ripetersi, mentre rileggeva le conversazioni che aveva avuto con lui.
Aveva scaricato nuovamente l'applicazione per scorgere ogni ulteriore dettaglio che poteva essergli sfuggito e che avrebbe dovuto accendergli il campanellino che aveva in testa molto prima.
E lo trovò, trovò quel dettaglio nella prima conversazione.
Il ragazzo lo aveva chiamato "Piccoletto".«Come cazzo faceva a sapere che ero io?» e poi «quindi sono io la persona con cui era occupato?» questi pensieri lo tormentavano.
Non aveva il coraggio di uscire da quella stanza e trovarselo davanti, continuare a parlare come se niente fosse, come se tutto fosse normale e non avessero fatto del sesso telefonico fino a qualche giorno fa; ma la cosa che sconvolgeva Jimin era che si era sentito benissimo.
Non era mai stato così bene con nessuno, nessuno lo aveva fatto sentire così felice come quel ragazzo, ragazzo a cui ora poteva dare un volto.
E questo lo tormentava, non poteva sopportare di provare quelle emozioni per Yoongi, per Min Yoongi, l'odioso coinquilino con cui si era ritrovato a vivere, il coinquilino che aveva abbracciato pochi giorni fa perché in preda ad una crisi di panico, quello che si era addormentato sotto le sue carezze e quello che non faceva altro che fargli venire una serie infinita di brividi ad ogni tocco e anche, ad ogni messaggio.Jimin non poteva accettare questo, non poteva abbattere quei muri che tanto lo proteggevano.
«Jimin, il pranzo è pronto... Se mi lasci entrare te lo lascio in camera» domandò il corvino, con voce preoccupata, alla porta bianca del minore.
«No, non entrare. Potrei essere contagioso» rispose freddo rigirandosi nel letto.
«Jimin, è solo un mal di testa. Non sei contagioso, aprimi dai» fece per entrare ma subito si accorse che la stanza era chiusa a chiave dall'interno.
«Seriamente, Jimin? Fanculo» pensò il maggiore, riportando il pranzo in cucina.
Era confuso, da qualche giorno a questa parte il minore non metteva piede fuori casa, usava la scusa di un forte mal di testa per non avere nessun confronto con Yoongi.
Lui non sapeva cosa fare, c'era rimasto male perché, nel bene o nel male, Jimin era l'unico contatto umano che aveva in questa chiusura e non parlarci per giorni lo faceva sentire solo.
Ne aveva parlato anche con Hoseok, e anche quest'ultimo gli aveva detto di provare a parlarci il più possibile per capire cosa fosse successo. Ma niente, il minore non cedeva, non gli dava uno spiraglio di luce per poter entrare nel buio che lo circondava. Avrebbe voluto aiutarlo e sostenerlo proprio come lui aveva fatto per Yoongi, ma non ne aveva la possibilità.

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Stuck with you || Yoonmin
FanfictionGennaio 2020, Inghilterra. Park Jimin ha 21 anni e da oltre 4 mesi vive in una piccola cittadina inglese dove studia psicologia all'università. ? un ragazzo testardo, arrogante e molto chiuso in se stesso; condivide la casa con un ragazzo, caratteri...