抖阴社区

                                    

«Nessun senso, mi piaceva farlo concludere lì, è solo una questione estetica.»
Jimin alzò gli occhi al cielo, per niente sorpreso da questa frase.

«Quindi non c'è nessun vantaggio nel far finire un tatuaggio sul cazzo?» domandò divertito.

«Nessun vantaggio, anzi molte volte ricevo delle battutine molto squallide del tipo "chissà dove finisce" o "vorrei proprio controllare" che va bene se te lo dico io, ma se tu in primis me lo dici, anche no.» Jimin pensò a quanto egocentrico dovesse essere per progettare un tatuaggio con tale posizione.

«Però, Jimin tu sei l'unica persona alla quale non direi di no difronte a queste battutine, ti farei controllare tutte le volte che vuoi.»

Entrambi sul rispettivo cuscino, si guardarono negli occhi con una distanza brevissima fra di loro. Sempre più incantati dalla loro capacità di reggere lo sguardo dell'altro, ma Jimin sempre più colpito dal potere che il maggiore esercitava inconsapevolmente su di lui: riusciva sempre a zittirlo. Park Jimin che aveva sempre l'ultima parola, si ritrovava zitto.

Yoongi si avvicinò pericolosamente al corpo del minore e gli sussurrò all'orecchio, gli alzò la maglietta e passò le dita sul suo tatuaggio posto sul costato «Questo che significa?»

Il corpo di Jimin venne pervaso da una scia di brividi non dovuti alla febbre. Le dita del corvino lo sfioravano delicatamente, come se fosse fatto di un vetro pregiato, che la sola luce avrebbe potuto rovinare.

«Significa esattamente quello che c'è scritto "non importa" e purtroppo è un promemoria a me stesso e a tutto quello che mi è successo. Non importa se non ho una famiglia perfetta, se mio padre è violento, non importa se non ha fatto altro che buttarmi merda addosso per tutti gli anni e se non ha fatto altro che ripetermi che non avrei fatto nulla di buono nella vita. Mi ha sempre screditato sulla danza e sulla scelta universitaria, avrebbe voluto vedermi intraprendere una carriera più "utile" come ama definirla lui, ma non l'ho fatto. Ho sempre fatto di testa mia e sono fiero di me stesso. Perciò non importa perché alla fine importa come sto io, importa cosa faccio per stare bene e basta.»

Yoongi rimase piacevolmente colpito dall'intensità del significato che aveva una semplice scritta sul petto e da quanta forza potesse avere quel piccoletto dentro di sé.

«Sei così forte, Jimin che ogni volta che mi lamento di qualcosa mi sembra un'esagerazione rispetto a quello che hai dovuto vivere tu.» gli accarezzò i capelli portandoli dietro l'orecchio.
Si guardarono per dei minuti interminabili, attratti da qualcosa che ancora non riuscivano a comprendere fino in fondo, qualcosa di pericoloso ma al tempo stesso affascinante e magico.

«Avevo alcuni piani per oggi ma siccome sei stato male, li rimandiamo alla prossima volta! Ora fai quel che vuoi, se devi fare una doccia fai con calma, ti aspetto giù per la colazione così puoi prendere un paracetamolo e misurare la febbre.» concluse lasciandogli un bacio sulla fronte, generando nel minore una lieve risata.

«Va bene, mamma.» lo prese in giro in tutta risposta.

«Ti va bene che stai male – si avvicinò in modo fulmineo al suo viso, in particolare modo all'orecchio – o ti avrei insegnato come preferirei essere chiamato.»

Il cuore di Jimin si fermò, sentì un senso di vuoto, la terra mancare da sotto ai piedi e il suo corpo bruciare, ancora una volta non per la febbre.

«Lo so benissimo, non preoccuparti.» i loro corpi erano ancora a contatto, un contatto che aveva iniziato a non turbarli, riuscivano a gestirlo. Stuzzicarsi era diventato il loro passatempo preferito.

«Vado a farmi una doccia, ci vediamo giù.» gli fece un piccolo sorriso imbarazzato e se ne andò in bagno con i suoi vestiti puliti.

Con Yoongi si trovava sempre nel mezzo di sentimenti ed emozioni molto forti e contrastanti fra di loro; felicità, rabbia, eccitazione e imbarazzo. La rabbia era sempre meno presente, avevano trovato il loro equilibrio e lottavano per mantenerlo, imbarazzo perché stava percependo di essere ad un passo dall'abisso, perché con Yoongi si ritrovava a fare una serie di cose che non avrebbe mai pensato di fare, né con lui, né con nessun altro. La regola ferrea del non dormire assieme, si era infranta quella sera stessa e la sera degli incubi di Yoongi. Si accorsero che le loro paure li stavano portando ad essere sempre più vicini.

Stuck with you || YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora