Stuck with you || Yoonmin

30.

Sentì la porta della camera del maggiore aprirsi e senza neanche vestirsi, si alzò velocemente dal letto e si fiondò sul piccolo pianerottolo davanti alle camere dove trovò Yoongi, ancora spoglio e con un asciugamano fra le mani.

«Jimin...» lo guardò con occhi spenti «...non serve dire niente, ti prego. Ho già capito tutto.» non ci pensò due volte nel vederlo così triste, portò le mani attorno al suo collo e lo baciò con tutte l'amore che aveva in corpo. «Scusa» disse fra un bacio e l'altro «Scusami per non averti baciato prima» un bacio «ho avuto paura ci avessi ripensato.» Yoongi lo prese in braccio facendogli allacciare le gambe attorno alla vita e indietreggiò verso la camera che li aveva ospitati per tutta la notte, fino a sedersi sul bordo del letto, con le mani che vagavano sulla schiena nuda del biondo e le bocche che si univano continuamente senza mai volersi separare.

«Pensavo ci avessi ripensato Jimin.» riuscì a dire in una breve pausa fra un bacio e l'altro.

«I-io pensavo ci avessi ripensato, tu. Scusami, non volevo. Amo baciarti, è una delle cose più belle che mi siano successe ma ho avuto paura non fosse lo stesso per te. Insomma, abbiamo detto che il primo bacio sarebbe stato riservato alla persona della nostra vita e io non so se lo sei, Yoongs e non voglio rovinarti questo tuo desiderio...» il maggiore gli prese il viso fra le mani e lo guardò negli occhi, dove finalmente, poté vedere le stelle.

«Io lo so di averti detto che avrei baciato solo l'amore della mia vita, ma con quel bacio non sto dicendo che tu lo sia o andrà così perché non lo so davvero. Nessuno di noi due ha mai avuto una relazione e non so come finirà fra noi, ma non voglio che ti blocchi per questo. Viviamola alla giornata, okay? Divertiamoci.» sorrise.

«Per citare una canzone ti direi "Baciamoci in piedi finché non scoppiano i piedi", baciamoci fino a star male ma senza la paura e l'ansia, se questo ti spaventa. Tutto quello che vuoi, basta che non mi tagli fuori perché io non mi sono pentito di averti baciato, Jimin.»

«Neanche io.» sorrisero in contemporanea e si lasciarono andare ad un intimo abbraccio. Entrambi, nel profondo, erano spaventati da quello che la loro relazione avrebbe potuto diventare ma quale stupido avrebbe interrotto questo flusso di felicità immenso solo per paura? Nessuno e sicuramente, non loro. Volevano solo capire se anche l'altro si trovasse della stessa idea, sulla stessa lunghezza d'onda e, impeccabilmente come sempre, lo erano. Connessi da qualcosa di profondo che se un tempo, pensavano li avrebbe fatti sprofondare negli abissi, ora poteva solo issarli verso il cielo.

Vennero interrotti dalla sveglia del minore impostata precedentemente sul suo telefono. Yoongi lo prese per disattivarla, quando notò lo sfondo.

«Ma cosa abbiamo qua, piccoletto.»

«Oh, ehm sì, l'ho fatta quando ci siamo addormentati assieme sul tuo letto.» il minore aveva scattato una foto al corvino che dormiva beatamente con la testa poggiata all'incavo del suo collo e non aveva esitato a metterla subito come sfondo del suo cellulare perché per una volta, si erano trovati bene assieme, uniti e felici.

«Quanto sei bello, piccoletto.» lo guardò con occhi sognanti, colmi di qualsiasi sentimento positivo che vi poteva essere in lui. Ripresero a baciarsi, a volersi bene silenziosamente.

«Yoongi... ti ho dato tutto, sono completamente vulnerabile ora. Non mi distruggere.»

«Mai.» e si baciarono ancora e ancora.

[...]

«Oggi devi ballare, Jimin? Pensavo potrei stare a guardarti e cercare ispirazione per la canzone. Non voglio chiederti di metterti accanto a me e lavorarci assiduamente, però mi basterebbe guardarti.»

I due ragazzi si trovavano al piano inferiore sul divano, avvolti da una coperta di lana e intenti a coccolare i due piccoli gattini che crescevano ogni giorno. Fuori, una pioggia battente si scontrava contro le vetrate del salotto di casa loro, creando quella condizione per cui, il tepore del camino dentro casa, era quello che ci voleva.