Una volta in macchina, senza sapere nulla, Yoongi lo aveva abbracciato e gli aveva sussurrato quanto fosse fiero di lui per avercela fatta, per aver superato quello scoglio enorme e Jimin aveva pianto tanto con il viso contro la maglia del corvino mentre il maggiore gli accarezzava la schiena facendosi carico di ogni singhiozzo. Erano rimasti in quell'abitacolo almeno venti minuti per poi decidere di trascorrere il pomeriggio assieme.
Avevano pranzato a casa di Yoongi assieme ai suoi genitori che erano stati davvero dolci e Jimin aveva avuto modo di conoscerli meglio; poi erano dovuti uscire per delle commissioni e i due ragazzi si erano sdraiati sul letto a guardare dei video in riproduzione casuale su YouTube e come al solito si erano avvicinati al centro del letto per poi abbracciarsi.
Avrebbero potuto parlare in tante occasioni, ma Jimin non sapeva come tirar fuori il discorso perché sembrava tutto perfetto in quella giornata e la paura di rovinarla era alle stelle.
Anche la cena con i suoi amici era andata bene. Conoscevano già Jimin dai racconti di Yoongi e questo gli aveva tolto l'imbarazzo di doversi presentare. Nonostante la presenza dei ragazzi, Yoongi non aveva tolto gli occhi di dosso da Jimin per tutta la serata: seduto accanto a lui per la cena e seduti affianco per il film sul divano. Ovviamente, non erano mancati i dolci sfioramenti fra le loro mani finché, mosso dal coraggio, Yoongi non l'aveva stretta fra le sue e l'aveva accarezzata per tutta sera.
«Non so mai cosa pensare... certo volte mi dico che non possiamo tornare assieme per le troppe cose che potrebbero non funzionare, ma poi quando passiamo del tempo insieme sono la persona più felice del mondo, il mio cuore triplica i battiti e io vorrei solo baciarlo, strofinare la punta del naso sulla sua guancia e farlo ridere...»
«Onestamente? Dovete parlare e smetterla di rincorrervi in questi modi così stupidi e senza senso...» se ne preoccupò Jungkook perché ormai il tempo era agli sgoccioli.
«Parleremo, non dovete preoccuparvene.» li rassicurò poco prima che il suono del campanello interruppe i loro discorsi e quel tentativo inutile di far piacere a Jimin i videogiochi.
Scese le scale frettolosamente e disordinatamente. Non aspettava nessuna visita, non alle dieci di sera di un banalissimo lunedì dove quasi nessuno usciva. Quella sera era dedicata a lui e ai suoi migliori amici, visto che solo due giorni dopo sarebbe ripartito per l'Inghilterra.
Si fermò davanti allo specchio, posto prima della porta d'ingresso e si diede una sistemata veloce consapevole del fatto che fosse vestito con dei semplici pantaloni della tuta fino al ginocchio, una t-shirt in cotone grigia e i capelli legati in una coda scomposta.
Afferrò la fredda maniglia con una mano e l'abbassò per poi rendersi conto che davanti a lui c'era Yoongi, stretto in una t-shirt bianca, un paio di pantaloncini neri e una confezione di birre nella mano destra.
«Ciao Jimin...»
«Oh, ciao...» disse sorpreso e con del leggero imbarazzo.
«Spero di non disturbare... avrei potuto avvisarti però mi andava di bere e non volevo farlo da solo...» disse timido grattandosi il retro del collo con la mano libera e alzando la confezione verso Jimin
Al minore si scaldò il cuore e interpretò la sua presenza come un segno del destino, un qualcosa che forse stava a significare che dovevano muoversi a parlare. Forse qualcuno aveva deciso per loro che quello era il giorno giusto.
«Non disturbi mai.» rispose con tono sicuro per poi spostarsi sulla destra e lasciarlo entrare.
Il maggiore non era mai stato a casa sua; difatti, i suoi occhi iniziarono ad analizzare ogni centimetro di quell'abitazione che riusciva a vedere. I colori dell' arredamento erano caldi, spaziavano da una tonalità nocciola, all'arancione per poi andare sui fiori gialli al centro del tavolo nel salone.

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Stuck with you || Yoonmin
FanfictionGennaio 2020, Inghilterra. Park Jimin ha 21 anni e da oltre 4 mesi vive in una piccola cittadina inglese dove studia psicologia all'università. ? un ragazzo testardo, arrogante e molto chiuso in se stesso; condivide la casa con un ragazzo, caratteri...